REDAZIONE PRATO

Valbisenzio, l’appello dei sindaci alla Regione: "Subito una legge per gli interventi sui fiumi"

I primi cittadini guardano al futuro della Vallata messa in ginocchio dal maltempo e dalle frane. E chiedono nuovi strumenti legislativi "È fondamentale la rimozione di materiali dall’alveo dei fiumi: per fronteggiare le emergenze va garantita capienza e profondità".

Valbisenzio, l’appello dei sindaci alla Regione: "Subito una legge per gli interventi sui fiumi"

L’appello dei sindaci della Valbisenzio alla Regione è un’assicurazione sul futuro della vallata: "Servono strumenti straordinari, è urgente un intervento legislativo da parte della Regione che consenta, da ora in poi, di intervenire nell’alveo dei corsi d’acqua per la rimozione di materiali perché deve essere garantita capienza e profondità proprio allo scopo di fronteggiare in modo efficace gli eventi atmosferici che potranno verificarsi anche in futuro".

A lanciare l’appello al presidente regionale, Eugenio Giani e alla sua giunta, al presidente del consiglio Antonio Mazzeo e all’assemblea regionale, sono i tre sindaci – Guglielmo Bongiorno (Cantagallo), Primo Bosi (Vaiano), Giovanni Morganti (Vernio) – colpita dall’alluvione.

"Gli eventi di questi giorni ci dimostrano che anche la nostra Valbisenzio è un’area estremamente a rischio, colpita dal cambiamento climatico che rende i nostri territori già fragili per la conformazione geografica e geologica, ancora più vulnerabili se non si interviene nell’immediato con strumenti straordinari – dicono i tre sindaci – Le frane che hanno colpito strade, case e terreni sono state causate da violentissime piogge che hanno determinato la tracimazione del reticolo idraulico minore, con conseguenze disastrose".

"Siamo di fronte a uno scenario nuovo che impone interventi improntati a un paradigma diverso rispetto al passato – proseguono – Per ciò chiediamo alla Regione di intervenire in via legislativa sulla gestione di tutti i corsi fluviali". "È necessario che alla manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua sia estesa la possibilità di intervenire per le ricalibrature in alveo per la rimozione del materiale affinché la profondità e la capienza del letto possa affrontare gli eventi che da ora in avanti potranno presentarsi sulle nostre aree – è l’appello di Bongiorno, Bosi e Morganti – Siamo consapevoli dei costi e dell’impegno che questo rappresenta, ma deve essere una priorità per la politica regionale fare interventi in montagna, nei corsi fluviali in cui si verifica un trasporto solido importante, con una nuova normativa". "Il costo sociale che devono sopportare i nostri Comuni montani e i territori della piana, con il nuovo quadro climatico rischia di diventare troppo più elevato rispetto alle spese necessarie per una costante manutenzione", è la conclusione dell’appello.