GUIDO GUERRERA
Cronaca

Vanessa Benelli Mosell: "Prato sei sempre unica"

La direttrice d’orchestra e pianista presto in Germania e poi nuovamente in Cina

La direttrice d’orchestra e pianista presto in Germania e poi nuovamente in Cina

La direttrice d’orchestra e pianista presto in Germania e poi nuovamente in Cina

Vanessa Benelli Mosell è un’ artista molto apprezzata in Italia e all’estero. Per la sua Prato, città dov’è nata, rappresenta un vero e proprio fiore all’occhiello. Vanessa, ex bambina prodigio, è oggi celebre per aver regalato al mondo preziosi concerti e direzioni orchestrali di pregio straordinario. In questi giorni la musicista si trova nella nostra città dove sta studiando la partitura del ‘Barbiere di Siviglia’, pronta a dirigere l’opera rossiniana in Germania ad aprile. A maggio l’attende invece il grande viaggio che la porterà per la terza volta in Cina, dopo le due visite precedenti con il Maggio Musicale Fiorentino e poi in tour come solista, per dar vita a una nuova avventura da riconosciuta protagonista del repertorio classico.

Vanessa , quando è stata l’ultima volta che ti sei esibita a Prato?

"L’ultimo mio concerto risale al settembre del 2019 al Metastasio, dal titolo ‘Fin dè Siecle’ in occasione di una serata di beneficenza a favore dell’Arma dei Carabinieri. Per me , che giro il mondo, suonare nella mia città è un immenso piacere e una grande emozione. Mi chiedo perché manchino le occasioni. Penso alla realtà prestigiosa come la nostra Camerata Strumentale".

La tua è musica colta. Come è accolta dai giovani?

"La verità è che molto spesso un certo tipo di musica non arriva proprio ai giovani che non esiterebbero ad accogliere se la conoscessero. Di solito quando la musica classica diventa accessibile ai ragazzi la risposta è molto positiva. Sono sicura che alla base ci sia un difetto di comunicazione perché il mondo della classica non può limitarsi sempre e solo al pubblico degli habitué".

E i tuoi gusti vanno anche oltre la musica classica?

"Certo, sono anch’io una persona giovane e condivido molti gusti musicali contemporanei. La musica pop mi attira e gli interpreti che ammiro sono tanti. L’importante per me che un testo non alluda mai alla violenza: questo è fondamentale".

Come trovi la tua città, ogni volta che torni?

"Il mio tornare a Prato coincide sempre con un momento di bisogno di assoluta tranquillità e per questo mi piace che coincida con una full immersion nella mia famiglia che vive in campagna. La percepisco come uno di quei rari posti in cui la qualità della vita è veramente alta, a prescindere dalle difficoltà che sono comuni nel nostro Paese". Può diventare un riferimento nel mondo della cultura?

"Tutti i territori, se vogliono, possono farlo: basti pensare che c’è riuscita una piccola cittadina come Salisburgo. Volere è potere: bisogna cominciare a investire seriamente in questa direzione".

Cosa raccomandi ai ragazzi che vogliono fare musica?

"La raccomandazione principale è quella di studiare con serietà e costanza sapendo che occorrono sacrifici e che si tratta di una strada non proprio facile e spesso molto in salita. Senza dimenticare quanto sia importante mettersi in gioco aprendosi al mondo".

Cosa ami di più quando sei a Prato?

"Gustare i manicaretti di mamma Laura, bravissima in cucina, e fare qualche passeggiata nelle nostre campagne. Aspirarne i profumi, unici nel loro genere, che sanno di buono e delle cose genuine di un tempo".

Guido Guidi Guerrera