Vanessa Benelli Mosell. Una stella alla Scala. Al piano accanto a Bolle. Con Prato nel cuore

Il viaggio di nozze può attendere ancora dopo il matrimonio . La celebrazione nella basilica delle Carceri. E ora evento a Milano . "La mia città non deve assopirsi al sole di Firenze, noi siamo cosmopoliti".

Vanessa Benelli Mosell. Una stella alla Scala. Al piano accanto a Bolle. Con Prato nel cuore

Vanessa Benelli Mosell alla festa di Luce! a Palazzo Vecchio a Firenze

Il viaggio di nozze può attendere. Prima la professione come si usa in questa città dove il lavoro è cucito alla fodera. Vanessa Benelli Mosell, salutata dalla critica concertistica come talento purissimo, dopo il matrimonio del 21 luglio col violinista tedesco Wolfgang Redik nella suggestione di Santa Maria delle Carceri, si appresta a una delle sue performance speciali a Milano: sarà a La Scala dove eseguirà ”La dame aux camélias” di John Neumeier con le note di Chopin, autore a cui ha dedicato il suo nono disco, mentre volteggerà sul palco Roberto Bolle.

"Merito della musica questo mio nuovo appuntamento di cui sono entusiasta al punto di aver rinviato il viaggio di nozze - spiega Vanessa con la sua disincantata semplicità- Sono cresciuta insieme al pianoforte, ne ho imparato il linguaggio appena ho cominciato a parlare. Ho scelto di essere e non di fare questa professione, sacrificando molto della mia infanzia. La mia vita è nella musica e la musica è la mia vita attraverso spettacoli ormai in tutto il mondo. Il più recente in Cina.

Suggeriresti anche ai giovani pratesi di fare bagagli per andare altrove ?

"Sì, perché il rapporto tra più culture comporta l’arricchimento di valori e costumi, implicando la possibilità di reciproca modificazione. Lasciare per un periodo il nido materno e trovarsi in una situazione che non sia la propria, lontano dagli affetti abituali, venendo in contatto con culture diverse dalla nostra, ci fa capire che il nostro punto di vista è soltanto la nostra versione dei fatti".

Un giudizio su Prato, la città natale a cui sei approdata di nuovo dopo gli ultimi anni a Parigi.

"Viviamo una vita frenetica nel lavoro, viva quindi la casa dei miei genitori in mezzo alle cicale e alle uova di giornata. Entrambi gli aspetti apprezzabilissimi. Ma l’obiettivo di Prato, città “giovane” in quanto ricca di un potenziale in parte da dimostrare, è quello di esplorare il mondo non solo in termini commerciali, dove siamo stati precursori fin dai tempi del Datini. Prato è una città fino a ieri troppo piegata sulla sua prevalente vocazione economica, dimentica di valorizzare le proprie risorse culturali. Non deve assopirsi al sole di Firenze, città amata in tutto il mondo, ma utilizzarne la vicinanza per una sinergia operativa a cominciare proprio dal patrimonio artistico, creando opportunità che permettano alle persone di confrontarsi sul messaggio dell’arte, delle nostre azioni, invitando a pensare, grazie ad attività che sono oggi al di fuori del quotidiano pratese".

Missione?

"Esportare il suo sapere di residenza cosmopolita, la più cosmopolita di tutte in Italia, per diventare una città all’avanguardia in un tessuto artisticamente e ambientalmente sostenibile, dove, per dirla con Malaparte, fuori dalla finestra, di là dai tetti, godi la curva affettuosa della Retaia, il ginocchio nudo dello Spazzavento, le tre gobbe verdi del Monte Ferrato, gli olivi di Filettole, di Santa Lucia, della Sacca, e i cipressi del Poggio del Fossino, sopra Coiano"

Roberto Baldi