
di Federico Berti
Cinquant’anni di carriera, quasi quaranta milioni di dischi venduti, venti album di inediti, dieci dal vivo, una quindicina di raccolte, due colonne sonore compresa la partecipazione nel ruolo di se stesso in un film da Oscar ("La grande bellezza"), migliaia di concerti, decine di riconoscimenti e tante, tante canzoni indimenticabili che hanno attraversato l’ultimo mezzo secolo della nostra vita. Questo è in sintesi, molto in sintesi, il biglietto da visita di uno dei cantautori più popolari e più amati dal pubblico italiano; Antonello Venditti. In concerto a Prato domani sabato 4 settembre ore 21,30 in versione "unplugged", green pass obbligatorio. Tutto comincia sul finire degli anni Sessanta nei locali del celebre Folkstudio che avrebbe visto debuttare i più grandi nomi della musica leggera italiana. Il giovane Antonello, figlio unico di una famiglia borghese, padre viceprefetto mamma professoressa, si avvicina alla musica studiando il pianoforte. 1971 debutto ufficiale come autore con il brano "E’ al fine della vita" brano lato B del 45 del gruppo Le impressioni. Ma il primo timido successo arriverà grazie alla collaborazione con il giovanissimo Francesco De Gregori conosciuto proprio al Folkstudio. Insieme per l’album "Theorius Campus". Subito dopo le loro strade di divideranno. E per Venditti ecco ll primo album "L’orso bruno". Soltanto con il quinto album nel 1975 la hit parade lo vedrà primeggiare ed imporsi definitivamente con "Lilly". Da quel momento in poi un trionfo dietro l’altro con "Sotto il segno dei pesci" e "Buona domenica". Gli anni Ottanta sono quelli dei live "tutto esaurito" negli stadi, dei milioni di dischi ad ogni pubblicazione, di una svolta pop che forse dispiace alla critica abituata a brani come "Mio padre aveva un buco in gola" e altri. "Dimmelo tu cos’è", "Notte prima degli esami", "Ci vorrebbe un amico", "Peppino", "Giulio Cesare", "Ricordati di me", "Mitico amore", sono solo alcune delle hits degli anni ottanta a cui seguiranno altri brani indimenticabili nel decennio successivo come "Amici mai", "Ogni volta" e la splendida cover di "Alta marea" dove nel videoclip compare una sconosciuta Angelina Jolie. Venditti saluta il millennio pubblicando "Goodbye Novecento" ma il nuovo millennio registra un altro clamoroso successo con "Che fantastica storia è la vita" del 2003. Antonello Venditti è una leggenda, parola spesso usata a sproposito (ma non nel suo caso). E prima del dannato lockdown un lungo tour in occasione dei 40 anni da "Sotto il segno dei pesci", uno dei suoi album più amati. In attesa di rivederlo insieme a De Gregori (era previsto un tour lo scorso anno) ecco la leggenda Venditti a Prato.