Sono decenni che il distretto attende la notizia e stavolta pare che il Cardato Riciclato Pratese abbia imboccato la strada giusta per avere il suo marchio dall’Italia e dall’Europa. Un marchio che ha l’obiettivo di certificare l’origine locale dei prodotti tessili riciclati, garantendo il rispetto dell’ambiente, la sostenibilità delle pratiche di produzione, la tracciabilità dei materiali e la qualità superiore del lavoro svolto nel territorio pratese. Il logo è stato creato, le aziende che aderiscono al progetto sono già un centinaio sia dell’area pratese che della vicina provincia di Pistoia (è aperto anche ai colleghi biellesi) ed il lancio del Cardato Riciclato Pratese si annuncia entusiasmante con una serata al Beste Hub con spettacoli e incontri che possano narrare della qualità del saper fare locale, nel dna da almeno duecento anni delle famiglie locali. "Il nostro progetto rispetto al passato è stato aggiornato – spiega Alessandro Sanesi, uno dei promotori – facciamo da catalizzatore delle imprese della filiera, dalla preparazione delle fibre fino alla produzione, con la speranza di poter avere un nostro marchio".
I primi passi per il deposito del marchio a livello nazionale e poi a Bruxelles (per l’Europa ci vogliono tempi tecnici più lunghi) sono stati mossi in tandem con il Comune di Prato, che, ha concesso all’associazione nata nel 2023, la sede al Prismalab. "Il Comune sta lavorando per depositare la registrazione del marchio – dice Sanesi – così da esserne garante e custode per poi darlo in gestione al nostro gruppo di aziende". Infatti, il Comune ha accolto la proposta di assumere una funzione di garanzia e registrerà il marchio per garantire la massima integrità e credibilità di Cardato Riciclato Pratese, partendo prima dal livello nazionale per poi passare a quello europeo. Il progetto si avvale della collaborazione del Laboratorio Brachi, che assicurerà la base scientifica del processo, mentre la parte web è gestita da Bencini & partners. In occasione dell’incontro pubblico a Prismalab per presentare l’operazione, l’assessore Benedetta Squittieri ha manifestato la soddisfazione "di essere giunti a questa tappa di un lavoro in cui un gruppo di imprese ha chiesto all’amministrazione di fare da garante in un’iniziativa decisiva per mettere un punto sulle sfide future del tessile".
Oltre al logo e il brand, l’associazione ha aperto un portale attraverso il quale le aziende della filiera del rigenero e del riciclo possono aderire. Qui vi si trova un bel video, che presto sarà anche in inglese, in cui la voce fuori campo dell’attrice Valentina Banci ricostruisce tutto il percorso della filiera con un racconto storico, emozionale e che guarda al futuro di un prodotto tipico pratese. Un prodotto ante litteram, frutto di un’economia circolare praticata da sempre nel distretto e ora condizione essenziale per rispondere alle esigenze dei consumatori della moda. "Abbiamo individuato le regole di utilizzo del marchio – sottolinea Sanesi – Le aziende associate saranno controllate da un ente certificatore esterno. Ci sarà un disciplinare che conterrà tutti i passaggi obbligati di lavorazione. Il cartellino sulla pezza permetterà al cliente di risalire al produttore, alle materie prime e a tutte le fasi della lavorazione". Un attestato di garanzia per il prodotto con cui certificare che "la produzione è Made in Italy al 100%, realizzata sul territorio italiano e con all’interno il 70% di materiale da riciclo o da riuso, così come chiedono le regole europee. Avremo un sistema all’interno del portale in cui le aziende potranno caricare i dati delle loro produzioni". Il gruppo Cardato Riciclato Pratese dà appuntamento dopo la metà di giugno al Beste Hub per un lancio in grande stile. Nel cartellone anche una pièce con Giuseppe Allocca e gli undici principi del rigenero. "Il nostro scopo è dare un messaggio bello – chiude Sanesi – con cui riemozionare la gente sul prodotto più iconico del distretto".
Sara Bessi