PRATO
Il 2023 sarà l’anno della maturità pre Covid e post riforma. Sembra un gioco di parole ma è ciò che sta tenendo con il fiato sospeso gli studenti dell’alberghiero alle prese con l’esame di Stato. Per loro infatti non ci sarà soltanto il completo ritorno alla normalità con tre commissari esterni più il presidente, ma ci sarà anche il debutto del nuovo ordinamento degli istituti professionali voluto dal ministero. Doppia rivoluzione quindi sia per la commissione sia per la seconda prova che non sarà più incentrata sulle discipline ma sulle competenze. È prevista quindi un’unica prova integrata tra teoria e pratica in cui però, rispetto al passato, sarà il ministero a fornire la ’cornice generale di riferimento’. "C’è un po’ di preoccupazione tra gli studenti dell’ultimo anno", commenta Francesca Zannoni, preside dell’alberghiero Datini. "Per loro sarà un doppio cambiamento rispetto a quanto avvenuto negli ultimi anni, ma del resto il ritorno alla normalità era atteso. Comunque - precisa la dirigente - tra avere tutti i membri della commissione interni con tracce decise dai propri professori che hanno il polso della situazione e ritrovarsi con tre docenti esterni e tracce ministeriali, capisco che ci sia un po’ più di apprensione".
È definitivamente iniziato il countdown che il 21 giugno porterà i 1850 studenti pratesi ad affrontare la prima vera prova d’esame della vita. "La prossima settimana inizieremo con le simulazioni sia del tema che del secondo scritto, non registro particolari situazioni preoccupanti, vedremo cosa accadrà quando ci avvicineremo alla data", aggiunge Stefano Pollini, dirigente del Gramsci-Keynes.
"Abbiamo già iniziato con le simulazioni insieme ai ragazzi di quinta", aggiunge Claudia Del Pace, dirigente del Dagomari. "Gli studenti sono un po’ preoccupati, ma credo che rientri tutto nell norma". Superata la fase dell’emergenza sanitaria, l’esame di Stato torna quindi alla normalità, per la prima volta dal 2019. Ci saranno così due prove scritte a carattere nazionale (decise cioè dal ministero) e un colloquio davanti a commissari interni ed esterni. Lo svolgimento delle prove Invalsi che vengono svolte durante l’anno, torna ad essere requisito di ammissione.
"I ragazzi credo che ormai si siano messi l’anima in pace, questo giugno torna tutto come era prima della pandemia", aggiunge Paolo Cipriani, preside del Marconi. "Forse qualcuno si aspettava che l’esame fosse come quello dell’anno scorso con tutti i docenti interni, ma non è così. Stiamo procedendo con i programmi, abbiamo già fatto le prime simulazioni del tema di italiano e anche delle materie tecniche".
Al momento non ci sono comunicazioni sulla composizione delle commissioni né sui presidenti che in passato hanno sempre creato qualche grattacapo poiché scarseggiano i dirigenti e i docenti con le caratteristiche necessarie a svolgere il ruolo. Intanto l’ex preside del Datini, Daniele Santagati, da pensionato ha già dato la propria disponibilità a tornare in cattedra.
Silvia Bini