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Via Galcianese, la quiete dopo la tempesta "Paura? Ho superato cose ben peggiori"

In fila con gli anziani che attendono di ricevere il vaccino al Centro Pegaso a poche ore dal marasma di venerdì pomeriggio. Dalle 8 a mezzogiorno tutto scorre (abbastanza) liscio. Ma non manca chi si scaglia contro gli intoppi del sistema di prenotazione

La quiete dopo la tempesta. Ieri mattina al Centro Pegaso le vaccinazioni sono andate avanti in maniera ordinata, senza assembramenti. Nulla a che vedere con il caos e i disagi del pomeriggio precedente in via Dossetti. Dalle 8 alle 12 ieri sono state vaccinate 236 persone (196 Astrazeneca, 40 Moderna). Fila tranquilla e composta, grazie anche alla disponibilità dei pratesi che si sono presentati in via Galcianese, attendendo il turno a distanza, la mascherina ben indossata. Una situazione nel complesso facile da gestire dal personale Asl e i volontari presenti. Nessuno è sembrato intimorito dal farsi iniettare Atrazeneca, dopo i casi sospetti delle settimane scorse. "Ma quale paura. Non vedo l’ora di riuscire a vaccinarmi. Sono arrivato con largo anticipo – spiega Franco Zelko in fila –. Gli unici problemi li ho avuti con la prenotazione. E’ stato difficile trovare il posto e capire il funzionamento del portale. Ce l’ho fatta dopo vari tentativi".

"Considerando che siamo in un’emergenza mai vista, sta andando tutto bene dal punto di vista dei vaccini e le dosi pian piano arrivano – aggiunge Renza Niccheri che si trova qualche metro più avanti – . Qui il personale è cordiale e ti sa aiutare". Qualcuno dei non giovanissimi in coda avrebbe preferito mandare avanti altre categorie: "I giovani sono il futuro. Sarei partita da loro con i vaccini, non da noi anziani – spiega Licia Borgini –. Ormai quel che dovevo fare nella vita l’ho fatto. Sono loro che devono mandare avanti il Paese. Comunque, tolta qualche difficoltà nel trovare un posto libero, eccomi qua. E che paura devo avere? In tutti questi anni ho superato cose ben peggiori". Gli fa eco la figlia, Alessandra Lenzi, che l’ha accompagnata al Centro Pegaso: "Sarebbe stato meglio vaccinare i più giovani per primi. Magari limitare gli spostamenti degli anziani, per tutelare la loro salute – spiega, aggiungendo una postilla pungente –. Una cosa che mi infastidisce è che il parcheggio non sia ben segnalato. Io ho preso la multa stamattina, mentre ero qui ad aspettare mia mamma. E anche gli ausiliari o i vigili sembra che passino apposta qua davanti, sanno di poter andare a colpo sicuro". C’è poi chi esce soddisfatto al termine della vaccinazione, fatta in circa 45 minuti considerando anche i 15 di osservazione dopo l’iniezione: "Mi sembra che sia tutto molto organizzato, gli spazi sono ampi e la fila è ben distanziata e scorre agilmente – dice Filippo Capecchi – . A voler trovare il pelo nell’uovo, non c’è una doppia via differenziata fra entrata e uscita. Ma con un po’ di attenzione sulle scale non ci sono problemi".

Voci fuori dal coro: "Mi sono vaccinata tempo fa, ho avuto serie complicazioni: febbre alta per due giorni, il braccio mi si era gonfiato – ricorda Caterina Agosti, accompagnatrice di Filippo Capecchi –. Non c’è un numero di telefono da chiamare al Centro Pegaso per queste emergenze. E non mi hanno mai consegnato il foglio con evidenziato il lotto esatto del vaccino somministrato. Magari era uno di quelli del lotto sospetto...". Qualche problema in più per i ‘fragili’: "Io e mia moglie siamo in attesa da settimane. Non siamo riusciti a prenotarci il 23 marzo quando si sono aperte le prenotazioni per le prime 13mila dosi ed eravamo stati avvertiti tramite sms da Asl – spiega Domenico Pennacchia –. Ho il sospetto che abbiano aperto le prenotazioni ben prima dell’orario che ci avevano indicato...".

Leonardo Montaleni