
Petizione
Prato, 7 aprile 2016 - Una petizione che vuole passare alla storia come la prima con la quale chiedere al governo un Decreto legge per Prato. E una mobilitazione che si sta allargando a macchia d’olio, tanto che sono già duemila le firme raccolte fra piazza San Marco e qualche negozio delle strade vicine. «Stiamo ricevendo molte adesioni alla nostra iniziativa. Raccogliamo firme in almeno 60 nuovi punti commerciali della città, anche a Iolo, Viaccia, Narnali e pure in alcune parrocchie. Il nostro obiettivo è di arrivare a 10.000 firme entro un mese e mezzo e recapitare a Roma nella mani del presidente del Consiglio», racconta Gaia Gozzi, portavoce del gruppo di cittadini che ha lanciato la petizione.
«E proprio per rendere ancora più riconoscibile e avvicinabile la nostra iniziativa, abbiamo ideato un logo, utilizzando un disegno realizzato da un bambino, raffigurante due monumenti simbolo della città adagiati sopra un prato verde: piazza San Marco con il ‘buco’, luogo da dove è partita la presa di coscienza, e il duomo, emblema significativo della città. Abbiamo aperto anche una pagina Facebook ‘Petizione dei cittadini pratesi’, grazie alla quale chi lo desidera può contattarci (anche via mail [email protected]) e seguire le nostre iniziative». E anche sabato a partire dalle 9 sarà possibile trovare i soliti cittadini volenterosi («il nostro è un progetto apolitico», ci tiene a sottolineare Gaia Gozzi) nei giardini di via Carlo Marx per proseguire con la raccolta di firme a sostegno della lotta contro «gli episodi di criminalità che si verificano ogni giorno nelle nostre strade tra cui omicidi, danneggiamenti, rapine, furti, spaccio di droga, risse». «Si capisce che le forze dell’ordine stanno facendo tutto il possibile per affrontare il fenomeno, ma il numero di agenti e personale non basta anche se è necessario che le forze dell’ordine siano distribuite in modo più oculato per le strade e la magistratura dia una risposta concreta a questa organizzazione a delinquere diffusa. Ognuno deve fare la sua parte e adesso noi cittadini, partendo dal basso chiediamo al Governo di predisporre con un decreto legge ad hoc un piano straordinario per la sicurezza ben ponderato dai tecnici, in un dialogo costante con noi cittadini».
I residenti arrabbiati, infine, invitano chi aderisce alla loro petizione a intervenire anche sui propri profili Facebook sostituendo la fotografia di rito con il logo appena ultimato: «In questo modo si potrà far capire quanti siamo e quanto crediamo in questo progetto. Il nostro invito a tutti è di avere fiducia nel percorso che abbiamo intrapreso per il bene della nostra città».