SILVIA BINI
Cronaca

Video sexy, l’insegnante non seguirà più le sue classi

Ieri era assente, ha inviato un certificato medico

Un fermo immagine del video del balletto

Prato, 12 aprile 2016 - L’insegnante finita al centro delle polemiche a seguito del video sexy girato davanti ad alcuni alunni, ieri mattina non si è presentata a scuola. Ha inviato un certificato medico per giustificare la propria assenza. La professoressa Valentina Berni contattata telefonicamente ha preferito non rilasciare dichiarazioni ufficiali, anche se ha lasciato intendere di avere tutta l’intenzione di tornare ad insegnare così come è pronta a perdonare i due studenti che si sarebbero responsabili del video. Secondo la versione della docente infatti si tratterebbe di una montatura a suo danno.

Il video che ha fatto il giro della rete collezionando centinaia di contatti è stato acquisito anche dall’Ufficio scolastico provinciale che ha avviato un indagine sull’accaduto. Dal canto suo la preside del Gramsci-Keynes Maria Grazia Tempesti, ha aperto un procedimento disciplinare e inviato gli atti all’Ufficio scolastico provinciale, che dovrà decidere eventuali provvedimenti aggiuntivi a quelli che sono in potere del dirigente scolastico che può decidere fino a dieci giorni di sospensione. Di certo la professoressa Berni, docente di informatica alla soglia della pensione (attesa per settembre) non insegnerà più nelle classi coinvolte nel video che ha gettato lo scandalo sulla scuola di via Reggiana.

«Non ho avuto modo di parlare direttamente con la professoressa - spiega la dirigente Tempesti - È stata convocata, se deciderà di non presentarsi è un suo diritto inviare una memoria difensiva. Certamente le classi del biennio che seguiva verranno affidate ad un altro docente dell’organico potenziato che comunque conosce già i ragazzi». Quando - e se - rientrerà in classe invece la professoressa Berni protagonista del video si occuperà di attività collaterali, almeno fino a quando il procedimento disciplinare aperto a suo carico non si sarà concluso e saranno presi provvedimenti.

Intanto i docenti e il personale ata del Gramsci Keynes in una lunga lettera difendono l’operato della preside dicendo che l’istituto di via di Reggiana «è una scuola seria» mentre il sottosegretario all’istruzione Gabriele Toccafondi torna sul caso di Prato invitando a non alzare «ulteriori polveroni» e ad affidarsi alle decisioni delle autorità scolastiche.