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Gli amici del Club Ducati di Prato hanno accompagnato il feretro di Vincenzo foto Attalmi
Prato, 23 febbraio 2017 - LACRIME di commozione e applausi, accompagnati dal rombo dei motori quasi incessante di centinaia di Ducati, Honda, BMW e Suzuki, per dare l’ ultimo saluto ad una persona che aveva nelle due ruote la passione principale della propria vita. Migliaia di persone hanno partecipato ai funerali di Vincenzo Scarlata, l’operaio quarantaseienne originario di Quarrata morto in un tragico incidente sul lavoro.
Centinaia di motociclisti, soprattutto gli amici di Scarlata del club Ducati di Prato, hanno raggiunto la chiesa di Santa Maria dell’Umiltà di Chiesanuova parcheggiando le loro moto negli spazi limitrofi alla parrocchia, mentre di fronte all’ingresso della navata principale campeggiava la moto di Scarlata circondata da corone e mazzi di fiori. Il suo ricordo è stato affidato alle parole di Carlo Cantoni, presidente del Ducati Club Pisa: «L’emozione è forte, ma non voglio lasciar andar via Vincenzo senza salutarlo – ha detto visibilmente commosso – Mi ha sempre colpito la sua spontaneità, era difficile non lasciarsi contagiare dal suo sorriso. Un giorno ci rivedremo, come sempre in sella e a tutto gas».
Una folla altrettanto numerosa e commossa di amici, parenti e conoscenti attendeva il feretro all’uscita della chiesa perché a causa delle dimensioni ridotte e dell’affluenza non tutti i partecipanti sono riusciti a trovare posto all’interno. Alla fine del funerale, l’attenzione si è spostata nuovamente sulla Ducati di Vincenzo, che è stata accesa in segno di rispetto mentre la bara veniva trasportata in macchina seguendo i rintocchi delle campane. A questo punto, i centauri presenti hanno raggiunto i propri veicoli, acceso il motore e aperto il gas per un paio di minuti per omaggiare la memoria di Vincenzo, formando infine un corteo per accompagnarlo ed essergli vicini anche nell’ultimo viaggio. In sella e a tutto gas, come sempre.