Prato, 22 novembre 2024 – Quasi due denunce ogni giorno che arrivano in procura di donne che raccontano di essere state maltrattate, perseguitate o ancor peggio picchiate dai propri compagni. Il trend nella provincia di Prato si mantiene alto, come dimostrano i dati dei fascicoli aperti dalla procura di Prato in tema di “fasce deboli”. I dati continuano a essere impietosi e raccontano di un tessuto sociale complicato nel quale i maltrattamenti in famiglia, le violenze di genere e gli atti persecutori continuano a mietere vittime. Secondo i dati in possesso della procura, sono state 574 le notizie di reato arrivate in un anno (ottobre 2023-settembre 2024) in base alle quali sono stati aperti fascicoli modelli 21 (ossia contro persone note) a cui si devono aggiungere 57 fascicoli modelli 44 (ossia contro persone ignote) per un totale di di 631 notizie di reato in tema di fasce deboli, ossia 1,7 al giorno.
I fascicoli che invece risultano chiusi sono 543 (sia con una sentenza che con una archiviazione) e 451 quelli che risultano ancora pendenti. Un superlavoro che tiene impegnati ben cinque magistrati su una pianta organica di otto, più del 50% è dedicato alla trattazione di questi reati. Un numero alto in quanto alta è la richiesta. E soprattutto perché si deve agire sull’urgenza del momento. Tutti i casi infatti devono essere trattati entro tre giorni dalla presentazione della denuncia, come previsto dalla legge sul ’Codice rosso’: le donne devono essere sentite immediatamente. Solo in rari casi le presunte vittime possono non essere sentite, quando le prove sono talmente schiaccianti (ad esempio i referti medici o i testimoni) che la procura può agire in autonomia.
Purtroppo, si registra sempre una forte paura a fare querela. Molte donne fanno resistenza. A volte, le forze dell’ordine intervengono in situazioni critiche, ma se poi la vittima non si decide a denunciare il fascicolo non va avanti. Si tratta comunque di un fenomeno trasversale: non c’è una categoria di donne che è più soggette a subire violenza o maltrattamenti. Non c’è differenza nemmeno a livello culturale. Purtroppo è un tema delicato su cui l’attenzione è altissima anche a causa dei molti episodi di cronaca che quotidianamente vengono riportati.
Laura Natoli