Prato, 10 marzo 2020 - Due nuovi casi di contagio in città. Si tratta di un uomo e una donna, entrambi ricoverati in ospedale e in buone condizioni. L’uomo, 29 anni, è un infermiere dell’Rsa di Comeana e residente a Montelupo Fiorentino. Secondo quanto emerso dall’indagine epidemialogica il trentenne la scorsa settimana sarebbe stato a Milano per assistere ad un concerto. Attualmente si trova ricoverato al Santo Stefano nel reparto di malattie infettive e le sue condizioni non destano preoccupazione.
Il secondo caso risultato postivo al coronavirus riguarda una donna di 44 anni, ricoverata in malattie infettive e in buone condizioni. L’Asl ha attivato l’indagine epidemiologica per risalire a tutti i contatti avuti dai due nuovi casi positivi. In particolare sono stati sottoposti a tampone quattordici anziani ospiti dell’Rsa di Comeana, dove il 30enne lavora come infermiere. I tamponi sono stati inviati al laboratorio di Careggi per le analisi e in giornata si attendono le risposte. Anche sette colleghi dell’infemiere, impiegati nella residenza sanitaria, sono attualmente in auto isolamento nella propria abitazione. Prato resta comunque la provincia toscana con il minor numero di contagi: in totale sono cinque le persone colpite da Coronavirus. Restano stazionarie le condizioni del pratese di 43 anni affetto da Covid-19. Il quarantatreenne è a casa sotto sorveglianza attiva del suo medico e dei tecnici del dipartimento di prevenzione dell’Asl. Fino a venerdì scorso era asintomatico, poi all’insorgere di qualche linea di febbre ha attivato la procedura. Secondo quanto ricostruito dai medici, l’uomo potrebbe essere entrato in contatto con una collega proveniente dalla Lombardia, risultata poi positiva al tampone dopo aver avuto un malore.
È ancora in ospedale la donna di 44 anni, originaria di Prato ma residente a Firenze, ricoverata lunedì scorso. Sempre al Santo Stefano è ricoverato l’uomo italiano di 58 anni proveniente dall’ospedale di Empoli. Prima è stato portato a malattie infettive e dopo trasferito nel reparto di rianimazione. Le sue condizioni sono critiche. Dall’inizio dell’emergenza ad oggi i contagiati in Toscana salgono a 208, comprese tre persone clinicamente guarite, un deceduto e un paziente definitivamente guarito.
La notizia dell’infermiere contagiato impiegato nella residenza di Comeana ha fatto presto il giro del paese: da ieri è stato affisso un enorme cartello giallo scritto a pennarello rosso per informare che la struttura è chiusa "in via precauzionale". Dalla Casa Accoglienza Anziani di Comeana nessuno entra e nessuno esce: per due settimane operatori sanitari e anziani resteranno nella Rsa. Dalla finestra un operatore informa chi tenta di entrare, che nessuno è autorizzato all’ingresso e nessuno può riferire notizie. L’Rsa di Comeana accoglie 31 ospiti fissi, si tratta di anziani non più autosufficienti e la scoperta di un infermiere risultato positivo al tampone per il Covid19, ha suscitato molta preoccupazione in tutta la frazione.
'I pazienti e il personale sono stati sottoposti al tampone – spiega il parroco di Comeana don Damian Horlescu che è nel consiglio di amministrazione dell’Rsa – e nei prossimi giorni avremo la risposta. Nel frattempo la struttura è stata chiusa per un periodo di quarantena di due settimane: nessuno può entrare o uscire. Chiaramente, se fosse vero che l’infermiere è stato ad un concerto o ad un evento di altro tipo in Lombardia non potremmo che definirlo imprudente. Il presidente del cda ha riunito il consiglio per affrontare la questione'.
Ai cancelli sono ben chiare anche le istruzioni per i fornitori e il Comune di Carmignano nel pomeriggio ha diffuso una nota a firma del sindaco Edoardo Prestanti: "La Asl sta facendo il quadro epidemiologico del paziente. Stamattina (ieri, ndr) sono stati effettuati ulteriori tamponi per la ricerca del coronavirus a persone entrate in contatto con il paziente. Tamponi che sono stati inviati al laboratorio di Careggi per le analisi. Appena ci saranno notizie ufficiali verranno dati ulteriori aggiornamenti. Insieme a tutta la giunta stiamo costantemente monitorando la situazione ed è stata disposta l’apertura del Centro operativo comunale di Protezione civile". Per il parroco di Comeana non si è reso necessario il tampone: "L’ultima messa nella struttura – spiega – l’ho celebrata tre settimane fa, poi ho interrotto per l’inizio delle benedizioni delle case e non sono più tornato. Dopo si sono fermate anche queste".
La preoccupazione dei comeanesi ovviamente è alta, fra familiari dei ricoverati (anche se con le recenti disposizioni ministeriali gli accessi sono stati limitati), fornitori che gravitano sul territorio, medici di base che seguono i pazienti. Il 2 marzo c’è stata anche una gita a Poggio a Caiano alla quale hanno partecipato gli anziani che possono uscire.
Silvia Bini Maria Serena Quercioli © RIPRODUZIONE RISERVATA