Prato, 4 dicembre 2024 – Un Paese adeguatamente civile si vede anche da segnali precisi, piccoli e al tempo stesso grandi. La prevenzione per vivere pienamente lo Sport è un valore che va coltivato, rispettato ed attuato. “Invece spesso la visita sportiva, fondamentale per svolgere l’attività in serenità, è vissuta come un fastidio, come un obbligo... non dovrebbe essere così. E’ lo scatto culturale che dobbiamo fare tutti insieme: cittadini e istituzioni”, parola di Nicola Mochi, direttore della Struttura complessa Medicina dello Sport dell’Asl Toscana Centro. Passi avanti sono stati fatti nel campo della prevenzione. A volte sono stati drammi e tragedie a dare l’accelerazione verso il massimo rigore.
“Lavoriamo su due fronti: la visita per l’idoneità sportiva fondamentale” per il passaporto della salute “e i defibrillatori in tutti gli impianti sportivi con la presenza sempre di chi sa utilizzarli” specifica Mochi. “Le visite sportive sono sempre accurate e scrupolose, siamo tutti allineati e uniformati sia che il certificato sia firmato da un medico di una struttura pubblica, convenzionata o privata” e “i controlli sui defibrillatori sono continui: chi sgarra si vede l’impianto chiuso immediatamente”. Insomma l’Asl Toscana Centro investe risorse, attenzione, personale e competenze nella Medicina dello Sport. Anche se bisognerebbe fare sempre di più. Basta pensare al carico annuale di visite per l’idoneità sportiva: l’Asl ne fa direttamente (area Toscana Centro, Prato-Pistoia-Firenze) circa 10mila l’anno mentre sono svolte in convenzione presso strutture private circa 7mila l’anno. E sono completamente gratuite. Tre volte tanto ne svolgono le strutture private a pagamento (tra 85 euro per gli under 40 anni e 125 euro per gli over 40). Il protocollo prevede visita generale, spirometria, esame urine, Ecg anche da sforzo. “Svolgiamo da protocollo le visite per gli under 18, i disabili e per le attività sportive delle scuole”. I non idonei? Pochissimi. “Tra i minori di 18 anni circa l’ 0,5 per mille, tra i maggiori di 18 anni 1 per mille” spiega Mochi.
Le visite sportive per l’agonismo rientrano “nei Lea, i livelli essenziali di assistenza”, insomma l’abc della sanità pubblica. Perché le visite sportive sono fondamentali. Per fare sport tranquillamente, ma anche per curarsi prima possibile.