"Se fossi il sindaco utilizzerei la Visitazione per farlo diventare un simbolo come la Gioconda. Quello per Carmignano dovrebbe diventare un viaggio obbligatorio, come lo è quello che si fa a Castelfranco per Giorgione, a Sansepolcro e a Monterchi per Piero della Francesca, a Reggello per Masaccio e via elencando". Era il giugno 2017 e oltre duemila persone si erano radunate alla pista rossa di Seano per ascoltare Vittorio Sgarbi, ospite della Festa Medicea. Dopo sette anni i sindaci in campo sono due, il primo cittadino di Carmignano Edoardo Prestanti e Riccardo Palandri, il sindaco di Poggio a Caiano dove da martedì il capolavoro del Pontormo ha trovato temporanea collocazione, per essere esposto dal 3 ottobre nella sala del Fregio della Villa Medicea, in attesa della ristrutturazione della pieve di San Michele. "Ricordiamoci che l’Italia è la nazione che ha il più grande patrimonio artistico del mondo ma anche la peggiore gestione dei suoi beni culturali", aggiunse Sgarbi, dopo aver definito la Visitazione "un capolavoro assoluto, grande come il Giudizio Universale della Cappella Sistina". Per Palandri e Prestanti, per i due Comuni medicei, si apre la grande sfida: sfruttare questo tempo, che sarà lungo, per proiettare la luce di un dipinto di straordinaria bellezza sui loro territori, che ai turisti hanno anche molto altro da offrire, lontano dalle folle che prendono d’assalto città come Firenze e le rendono invivibili. Ecco che idee hanno e quali difficoltà inevitabilmente dovranno superare per riuscire nell’intento, che tanti benefici porterebbe a tutta la nostra provincia.
"Dobbiamo sfruttare la scintilla che si è accesa con il trasferimento in Villa – dice Prestanti -, farlo d’intesa con la Soprintendenza e con gli altri Comuni della Via Medicea. E’ chiaro che servono idee, competenze e risorse. La Visitazione deve diventare il nostro Virgilio, una guida alla visita dei nostri territori, così ricchi d’arte, di bellezze naturali, di eccellenze enogastronomiche e di ospitalità". Nei prossimi giorni ci saranno nuovi incontri tra amministratori e tecnici per mettere a punto un programma di massima, che ancora non è definito. "La Visitazione, le Ville Medicee, i nostri musei, le strutture ricettive che soprattutto a Carmignano sono in espansione. La base sono i pacchetti di visite – aggiunge Palandri –, degustazioni e buon cibo, gli agriturismi del territorio. Poi servono un’efficace politica di comunicazione, eventi in grado di attrarre pubblico e creare visibilità, ma per realizzarli le risorse dei nostri Comuni non bastano di certo".
"E’ importante lavorare all’interno di una rete, com’è quella della Via Medicea – sottolinea Prestanti – ottenere fondi attraverso i bandi, la Regione, lo Stato. E cercare sponsor. Ricordo che il protocollo che abbiamo firmato stabilisce che gli incassi delle iniziative che saranno messe in campo dovranno essere destinati ai lavori della chiesa di San Michele, secondo la tradizione fondata dallo stesso San Francesco d’Assisi nel 1211, la prima fuori dall’Umbria". La sfida è attrarre un turismo lento, consapevole, alla ricerca di spazi di bellezza, che è fatta d’arte, di paesaggi, di storia, di cose buone da mangiare, di ottimi vini, di luoghi immersi nella natura in cui pernottare. "Gli elementi ci sono tutti, la Visitazione è il nostro simbolo, adesso dobbiamo metterci all’opera e farlo insieme", concludono i due sindaci, con la testa già ai prossimi bilanci di previsione, alle burocrazie che rendono tutto più difficile, ai soldi (e alle idee) da trovare.
Anna Beltrame