REDAZIONE PRATO

Visitazione, nuova casa. Capolavoro trasferito a Palazzo Pretorio. Prestanti: furto morale

Diocesi e Sovrintendenza hanno scartato diverse soluzioni a Carmignano "Non garantivano condizioni adeguate per la conservazione". Il sindaco attacca il Comune di Prato e annuncia: "Lascio il Pd".

Visitazione, nuova casa. Capolavoro trasferito a Palazzo Pretorio. Prestanti: furto morale

Visitazione, nuova casa. Capolavoro trasferito a Palazzo Pretorio. Prestanti: furto morale

La Visitazione sarà trasferita, entro fine gennaio, in palazzo Pretorio a Prato, accompagnata dalle altre opere d’arte presenti nella chiesa di San Michele a Carmignano. E’ la decisione presa dalla Diocesi di Pistoia, proprietaria dell’opera, d’intesa con la Sovrintendenza, una scelta che è andata in tutt’altra direzione rispetto a quanto la politica locale aveva fatto intendere sino a pochi giorni fa. Non è sicuramente l’epilogo che si aspettava il Comune di Carmignano, tanto che ieri il sindaco Prestanti ha parlato di "furto morale", ma dopo sei mesi di chiusura della chiesa, a causa di infiltrazioni di acqua dal tetto e altri cantieri che devono partire in primavera riguardanti l’ex convento e la canonica, per la Visitazione serviva al più presto una nuova casa temporanea.

"La decisione di spostare l’opera a Palazzo Pretorio è maturata – scrive la Diocesi in una nota – dopo aver valutato con la Sovrintendenza le opzioni nel comune di Carmignano e cioè la chiesa di San Luca, il museo di Artimino e la stessa pieve di Artimino, che però purtroppo non sono risultati siti idonei ad assicurare condizioni conservative adeguate. La direttrice di palazzo Pretorio, Rosanna Tocco, e l’assessore alla cultura del Comune di Prato, Simone Mangani, hanno dato piena disponibilità a farsi carico delle spese di imballaggio, trasporto e assicurazione per la Visitazione e le altre opere e favoriranno trasferte della Visitazione che permettano di ottenere risorse da destinare ai restauri di Carmignano, così da accelerare il rientro nella chiesa di San Michele". Il Comune di Prato, attraverso il museo di Palazzo Pretorio, conferma di essersi messo a disposizione di Sovrintendenza e Diocesi per scongiurare una possibile destinazione lontana dalla provincia di Prato: "Il museo del Pretorio – sottolinea l’assessore alla cultura Simone Mangani – ha tutti gli standard per garantire tutela e valorizzazione di una delle opere cardine del patrimonio culturale dell’umanità. Siamo a servizio della Visitazione che accogliamo con grande attesa e senso di responsabilità". Il capolavoro e le altre opere provenienti da Carmignano potrebbero essere collocate a piano terra dove adesso è ospitata la mostra "L’albero degli zecchini". Il futuro percorso può essere ad ingresso gratuito ma la decisione, precisa l’assessore, spetta a direzione del museo e Sovrintendenza.

Se le location proposte da Carmignano per ospitare temporaneamente la Visitazione non sono state valutate idonee per vari motivi, lo stesso ragionamento è valso per la villa medicea di Poggio, anche questa scartata come soluzione alternativa per ospitare temporaneamente il capolavoro. A Palazzo Pretorio l’ambiente è già pronto e per questo alla fine la decisione è caduta su Prato, anche perché col passare dei giorni si era fatta sempre più concreta la possibilità che l’opera potesse lasciare la provincia, probabilmente per prendere la via di Firenze.

La nota della Diocesi di Pistoia però ha fatto scendere il gelo a Carmignano. Il sindaco ieri pomeriggio ha inviato una nota molto dura e piena di amarezza. "Apprendo dai giornalisti – il commento di Edoardo Prestanti – la definizione di un accordo fra Diocesi e Comune di Prato. Dopo giorni di lavoro, per garantire ai carmignanesi la permanenza del capolavoro del Pontormo, la proprietà dell’opera e il Comune di Prato in gran segreto si accordano per spostare il dipinto al palazzo Pretorio. Carmignano e tutti i carmignanesi subiscono così il ’furto morale’ di un’opera che è il cuore della nostra comunità. Sorprende e sconvolge che su una questione così importante si sia ignorato il volere di tutta una comunità e la ricerca di alternativi possibili a quella attuale". Non solo, in un post pubblicato in serata il sindaco ha rincarato la dose attaccando il Comune di Prato e il segretario del Pd Marco Biagioni, partito dal quale ha annunciato le dimissioni. L’accordo su Palazzo Pretorio viene definito "legittimo" per la Diocesi, ma "un atto di arroganza e uno sgarbo istituzionale d parte del Comune di Prato". Prestanti promette "serie conseguenze politiche" visto che l’iniziativa è partita da amministratori del Pd: "Chiederò la convocazione della direzione provinciale dove formalizzerò le mie dimissioni da iscritto Pd, un partito senza guida e privo di solidarietà".

La Diocesi, nonostante le tensioni attuali, confida comunque nella collaborazione con il Comune di Carmignano e con la Regione per reperire risorse per i restauri . L’indicazione di Palazzo Pretorio come possibile "casa" della Visitazione era stata data, lo ricordiamo, anche da Fabrizio Moretti, tra i più noti e stimati mercanti d’arte a livello internazionale, sulle pagine de La Nazione il 19 ottobre scorso, così come in un’intervista Diana Toccafondi, presidente del Comitato tecnico scientifico archivi del Mibact, guardava in questa direzione ("La soluzione migliore è quella che salvaguarda l’opera e la mette a disposizione delle persone, senza svellerla in modo violento dal territorio, dal paesaggio, a cui appartiene. In alternativa alla Villa di Poggio si può considerare anche l’ipotesi di Palazzo Pretorio, una cornice magnifica, a Prato").

Intanto stanno partendo i lavori di consolidamento e restauro del complesso parrocchiale, e la Diocesi è ancora in cerca di fondi per integrare il cospicuo finanziamento della Cei dall’8x1000, pari al 70% della spesa complessiva di oltre 1,2 milioni di euro. Oltre a questo servono i fondi per il restauro del tetto pari a circa 600.000 euro.

M. Serena Quercioli