REDAZIONE PRATO

Visitazione senza casa: "Bisogna spostarla. Non ci sono fondi per riaprire la chiesa"

Infiltrazioni nel tetto di San Michele e San Francesco a Carmignano dove è custodito il capolavoro di Pontormo. Il vescovo Tardelli: "Non siamo in grado di fare i lavori". Il parroco propone San Luca.

Visitazione senza casa: "Bisogna spostarla. Non ci sono fondi per riaprire la chiesa"

Visitazione senza casa: "Bisogna spostarla. Non ci sono fondi per riaprire la chiesa"

La Visitazione di Pontormo cerca una nuova casa. Una casa che dovrà ospitarla probabilmente per qualche anno, visto che la chiesa di San Michele e San Francesco a Carmignano resterà chiusa ancora a lungo perché inagibile. Il capolavoro però non può rimanere in un ambiente sigillato, non visibile per anni, e così adesso bisogna pensare a dove sistemarlo.

Il problema di San Michele e San Francesco è grave e strutturale. Nel giugno scorso un’analisi delle travi del soffitto ha evidenziato infiltrazioni d’acqua, così per prudenza la chiesa è stata subito chiusa. Successivamente sono state effettuate le perizie tecniche per capire meglio la spesa necessaria a ripristinare la sicurezza. E qui è arrivata la doccia fredda: servono intorno ai 600.000 euro, soldi che la parrocchia non ha. In ogni caso, si tratta di un intervento che richiede tempo. Molto tempo. Lo ha spiegato anche il vescovo di Pistoia, monsignor Fausto Tardelli, quando qualche giorno fa ha incontrato il consiglio comunale di Carmignano per fare il punto della situazione. Non solo, Tardelli ha parlato chiaramente della concreta possibilità di spostare la Visitazione.

"Il problema è complicato – ha spiegato il vescovo – Tutto il complesso ha bisogno di interventi notevoli. Prima c’è stato lo smottamento del terreno a valle, poi l’intervento sul portico dopo l’incidente con un furgone di Alia. A primavera invece partirà il primo lotto di lavori riguardante il restauro del convento e della casa canonica per un milione e 400.000 euro. Sono tanti soldi. Salvo imprevisti il 70% riusciremo ad averlo attraverso l’8 per mille, circa 900.000 euro. Resta da trovare il 30% del totale, una cifra per la quale siamo alla ricerca di sponsor e contributi. Da qualche mese si è presentato anche il problema del tetto della chiesa, ma non siamo in grado di affrontarlo".

Si torna così alla Visitazione: come renderla fruibile ai fedeli e ai turisti? Il vescovo è stato sintetico, forse in attesa di approfondimenti, ma chiaro: "E’ necessario – ha proseguito Tardelli – fare in modo che la chiesa non si degradi ulteriormente. Stiamo valutando se, puntellando il tetto, sarebbe possibile l’apertura al pubblico ma probabilmente non sarà così. Quindi la chiesa resterà ancora chiusa. La sicurezza delle persone viene al primo posto, ma non si può nemmeno lasciare degradare un’opera d’arte".

Quali sono le opzioni? Trasferirla in un’altra chiesa, ricreando le condizioni di sicurezza, oppure in un museo. Il vescovo al momento non si è sbilanciato. Il parroco don Elia Matija invece propone lo spostamento nella adiacente chiesa di San Luca, sulla parete centrale al posto della copia attuale: "Finché resterò a Carmignano la Visitazione non lascerà la chiesa. A mio avviso possiamo spostarla a San Luca, ma per qualsiasi azione va coinvolta la Soprintendenza, non sono decisioni autonome. Intanto scriverò a Meloni per illustrare la situazione".

M. Serena Quercioli