"Il diritto di dormire". Un titolo eloquente quello che sintetizza il senso del volantino spuntato in questi giorni in alcune vie della città. Il testo raccoglie il malcontento di un residente esasperato dalla movida chiassosa che, soprattutto nei weekend, rende più complicato il riposo di chi abita in centro storico. Per qualcuno è un inferno. Storia vecchia, uno dei tormentoni di Prato, verrebbe da dire. E viene da chiedersi se una soluzione ci sia, in fin dei conti. Come far convivere la ‘movida molesta’ con il diritto al riposo? Considerando anche che una certa vitalità funziona da presidio e deterrente contro la microcriminalità.
Quello apparso in questi giorni è un volantino anonimo, o meglio firmato da "un concittadino". "Sono un cittadino pratese, residente nel centro storico della città. Da troppo tempo orami dormire è diventata un’utopia. Schiamazzi, petardi, urla, tutto impedisce il riposo di bambini, lavoratori, pensionati, persone e cittadini che pagano le tasse e rispettano il prossimo", si legge. "Basta accettare questo stato di cose". Quindi la richiesta: "Un’azione immediata della mia amministrazione e delle forze dell’ordine che, se non dovessero prendere provvedimenti, saranno bersaglio di una class action giudiziaria dei residenti". Poi l’invito rivolto ai residente del centro a copiare il testo del volantino e ad inviarlo alle e-mail della polizia municipale, del gabinetto del sindaco, e dei quotidiani locali. E qualcuno deve aver raccolto l’invito, perché in effetti anche al nostro quotidiano sono arrivate alcune email. L’obiettivo, continua il residente anonimo, è "non essere più ignorati".
Al centro delle proteste di questi giorni anche i "botti che fanno vibrare mezza città", è la protesta di un lettore, esasperato dalle caotiche notte di baldoria. "Perché si può urlare alle 2 di notte impunemente?", lamenta. La soluzione, suggerisce, sarebbe multare gli autori degli schiamazzi: "Preferisco una città in cui venga multato chi impedisce un diritto fondamentale (il diritto al riposo), cosa che avrebbe un reale effetto educativo, rispetto a qualcuno che sfora di un’ora il ticket pagato al parcheggio. Se la situazione dovesse continuare procederò a informarmi con i residenti della zona per vedere come procedere collettivamente".
m. c.