MICHELE MANZOTTI
Cronaca

Zampini e il jazz Se il sentiero è sconosciuto

"Unknown Path" è il nuovo disco del chitarrista. Nel quintetto anche Alex Sipiagin alla tromba

di Michele Manzotti

Il chitarrista jazz Francesco Zampini è già arrivato al secondo album a lunga durata. Unknown Path (sentiero sconosciuto) vede Zampini leader di un quintetto in cui l’ospite d’onore è il trombettista russo Alex Sipiagin. con Xavi Torres al pianoforte, Michelangelo Scandroglio al contrabbasso e Bernardo Guerra alle percussioni. Da anni attivo sulla scena italiana e all’estero, Francesco Zampini vanta collaborazioni, oltre con lo stesso Sipiagin, con artisti del calibro di Ben van Gelder, Darcy James Argue, Fabrizio Bosso, Scott Hamilton, Nico Gori, Stefano “Cocco” Cantini, Walter Paoli, Raffaello Pareti, Jesper Bodilsen, Giovanni Falzone e Alessandro Lanzoni. Alex Sipiagin così commenta la collaborazione con Zampini: "E’ uno dei migliori musicisti europei con cui collaborare, talentuoso e allo stesso tempo umile. La sua musicalità è pari a quella dei migliori musicisti di New York. Condividere il palco con lui consente una grande libertà di improvvisazione". "Alcuni dei brani che ho scritto appositamente per questo disco - spiega a sua volta il chitarrista - rappresentano una fase di transizione del mio stile compositivo, influenzato da alcuni dei miei musicisti e compositori preferiti: Adam Rogers, Kurt Rosenwinkel, Mark Turner e David Sanchez. Devo ringraziare Alex Sipiagin per il suo grande aiuto, per tenere così tanto alla mia musica e a questo progetto, e gli altri musicisti per il lavoro incredibile che hanno fatto per questo disco e anche per il loro supporto umano" .

Va detto che Zampini è un ottimo primus inter pares lasciando molto spazio all’inventiva dei colleghi, in particolar modo a Sipiagin, il quale trova nelle composizioni del chitarrista terreno fertile per improvvisazioni e dialoghi con gli altri componenti dell’ensemble. Sono proprio le tracce scritte da Zampini il punto di forza del disco: l’eredità del bop è evidente. ma anche la voglia di sviluppare i momenti melodici e di sperimentare qualche rottura delle strutture armonico-ritmiche. Consigliamo in particolar modo l’ascolto di Last Hope, di Mr X, della ballata Ternoot, il lungo finale di View From DH. Unico standard del disco è Cyclic Episode di Sam Rivers, una rilettura rispettosa e di ottimo livello. Così come l’album, che potrà piacere a molti appassionati di jazz.