Zenith, la corsa sulla giostra della serie D: "Un po’ di paura ma venderemo cara la pelle"

Il presidente Carmine Valentini è uno dei principali fautori della storica promozione. "L’obiettivo per ora resta una onorevole salvezza"

Zenith, la corsa sulla giostra della serie D: "Un po’ di paura ma venderemo cara la pelle"

Il presidente della Zenith Prato si prepara alla nuova stagione, storica, di serie D. Al suo fianco c’è sempre Enrico Cammelli

Ci ritroviamo al bar pizzeria dello stadio Chiavacci, sparecchiando un tavolo alla buona, seduti l’uno di fronte all’altro, in una dimensione casereccia senza formalismi, che ti dà subito l’impronta di una società dove senti il profumo di casa e delle cose semplici. "Fummo e restiamo con i piedi per terra", dice il presidente Carmine Valentini, fautore principale del miracolo Zenith, la società che in pochi anni ha bruciato le tappe ed è salita alla serie D come Cesare in Gallia: venne vide e vinse.

Che effetto fa salire sulla giostra della serie D ?

"Che rimanga fra noi: fa un po’ paura, perché fino a pochi anni fa quando unimmo Audax e Zenith pensavamo a un percorso meno impegnativo, ma ora che ci siamo venderemo cara la pelle. So bene a 68 anni consumati sui campi di gioco, le metamorfosi del calcio, che ti può regalare il bene e il male in un amen, ma abbiamo il realismo del "l’hai voluta la bicicletta e pedala", cercando di adeguarsi alle nuove circostanze senza guardare alla luna e mantenendo i piedi per terra in una società nata attraverso il sacrificio di molti e avviatasi a un percorso nuovo nel 2005, quando la Zenith Superga fuse le proprie energie con quelle dell’Ambrosiana, Casa del popolo e chiesa, Peppone e don Camillo, per poi arrivare a una nuova fusione con l’Audax 1972 di cui ero presidente con l’inseparabile Enrico Cammelli vice".

Non è stato lo stufatino del Pelliccia, molte patate e poca ciccia.

"No, perdinci. Abbiamo ottenuto risultati impensabili: la serie D con la prima squadra, l’élite negli allievi e nei giovanissimi, un rendimento sempre al top delle classifiche per gli Juniores regionali. Il tutto senza alterare quel clima-famiglia che ne fa l’essenza e senza ritenersi un gradino più in su del Padreterno. Bulimia di potere di chi si ritiene un gradino più in su del Padreterno non ci riguardano. Lavoriamo all’unisono col vicepresidente Cammelli e con le due mie figlie, Elisa e Giulia, una delle quali direttamente qui in sede e l’altra come responsabile anche di cinque campi padel in via Trieste nello spazio in cui c’era l’Accademia di danza. Remiamo tutti nello stesso senso, dai tecnici agli atleti, in una rosa che comprende otto giocatori della passata stagione gli altri tutti nuovi, con una media età intorno ai 23 anni".

C’è anche il calcio femminile.

"Disponiamo anche di una squadra di calcio femminile per andare incontro a una realtà che pone le donne sempre più all’avanguardia come colonna vertebrale della società".

C’è il derby Prato-Zenith...

"Mi recherò probabilmente al mio bagno Cavalluccio Marino di Lido di Camaiore, dove vado da 23 anni in tutte le estati, a smaltire la sbornia di due amori congiunti, Prato e Zenith. Sono sempre stato tifoso sviscerato del Prato, mai perduta una partita in casa fino ad alcuni anni fa. Tu chiamale, se vuoi, emozioni canta Gianni Morandi. Io la chiamo trepidazione".

Traguardi?

"Miriamo a un’onorevole salvezza, mentre il Prato tenterà di guardare le stelle".

Con la presidenza del Prato buona intesa.

"Con Commini esiste un rapporto di fertile intesa ora soprattutto che ci troviamo a utilizzare congiuntamente il campo di gara, ma ognuno per sé e Dio per tutti lavorando di buzzo buono: aver fatto ciò che gli altri trovano difficile è talento, perseverare è miracolo. Il genio inizia le grandi opere ma solo il lavoro le porta a compimento".

Roberto Baldi