Zenith pensa in grande. La matricola terribile da via del Purgatorio al Lungobisenzio

La società del patron Valentini corona un sogno cullato da anni. La crescita del settore giobanile e la collaborazione con l’Empoli.

Zenith pensa in grande. La matricola terribile da via del Purgatorio al Lungobisenzio

Il presidente della Zenith Prato Carmine Valentini, pronto per la nuova stagione in serie D

Bluamaranto contro biancazzurri. Una matricola terribile contro una nobile decaduta. In via del Purgatorio, nel quartier generale della Zenith Prato, si respira grande emozione, ma anche una sana tensione, a poche settimane dal debutto in serie D. Ed è la tensione che un po’ si respira anche in città, nei bar, nei circoli, nei punti di ritrovo di ogni appassionato di sport e di calcio. Un derby in serie D, fra due squadre della città, Prato non lo aveva visto mai. Entrambe, poi, giocheranno al Lungobisenzio, casa naturale per l’Ac Prato, provvisoria dimora di lusso per la Zenith Prato, abituata alle più modeste tribune del "Chiavacci". E se al derby di campo ancora mancano diversi mesi (il primo scontro è in programma alla tredicesima giornata, il 24 novembre, in casa della compagina guidata da mister Ridolfi, mentre il ritorno in casa degli amaranto è previsto il 6 aprile) voci ben informate giurano che la sfida, se si parla di sponsor e sostenitori, è già caldissima, con più di un interessamento verso la new-entry. Del resto di strada, la società presieduta dal presidente Carmine Valentini, ne ha fatta davvero tanta negli ultimi anni, per arrivare dalla Uisp alla Serie D.

La stagione che partirà a breve è un sogno diventato realtà per la Zenith Prato e per tutta la sua dirigenza, ufficialmente ripescata nell’Olimpo dei campionati dilettanti italiani e pronta a difendere i colori e il buon nome del territorio pratese in tutta Italia e a sfidare i più blasonati ‘cugini’. "Spero che una parte della città ci segua in questa avventura e si riconosca anche nei nostri colori. Cercheremo con umiltà di mantenere la categoria. Sogno di vedere il Lungobisenzio pieno durante il derby con il Prato - commenta emozionato il presidente della Zenith, Valentini - Per me non sarà facile in quei due confronti: sono stato un grande tifoso biancazzurro e ho seguito il Prato anche in trasferta. Credo che me ne andrò in vacanza quando li affronteremo per evitare problemi di cuore".

Due derby uno dietro l’altro, prima il Prato e poi la Pistoiese, per il sodalizio di via del Purgatorio, che è quasi pronto a lanciare una sua campagna abbonamenti, valida solo per il settore della tribuna centrale al Lungobisenzio, l’unico aperto per le sfide della Zenith Prato. "Solo in occasioni particolari e necessarie, su indicazioni della Questura, apriremo anche il settore dedicato agli ospiti – sottolinea ancora Valentini - E’ ovvio che in occasione della sfida con il Prato, quando giocheremo in casa noi, apriremo la curva dei tifosi biancazzurri. E’ un segno di rispetto nei confronti degli ultras e della società".

La chiosa finale del presidente bluamaranto è dedicata ai suoi sostenitori, che hanno visto nel tempo crescere e prosperare il settore giovanile, e creare dal nulla una realtà importante nel calcio femminile, con tanto di partnership con l’Empoli, oltre a importanti migliorie sull’impianto.

"In questi 14 anni, dal 2010, gli investimenti fatti per migliorare il ‘Chiavacci’ e farlo diventare un centro sportivo degno di nota in Toscana, dalla nuova club house al campo sussidiario in sintetico ai cinque campi da padel, sfiorano i due milioni di euro – conclude Valentini - A chi crede in noi chiedo una mano per continuare a sognare l’impossibile e magari affrontare la serie D con un progetto più ambizioso nei prossimi anni. Ci sono degli interventi da fare, per esempio gli spogliatoi. Da tempo ne parliamo con l’amministrazione comunale. Noi torneremmo volentieri a giocare in casa nostra in futuro: ospitare il derby col Prato in via del Purgatorio sarebbe incredibile". Ma per adesso la Zenith dovrà accontentarsi di disputare la stracittadina al Lungobisenzio. Comunque un bell’accontentarsi.