Prato, 12 giugno 2013 - UN GIARDINO dedicato ai donatori di sangue. Comeana in festa per l’Avis. Il sindaco Doriano Cirri ha inaugurato (insieme agli assessori) l’opera realizzata da Fulvio Taccini (la colomba della solidarietà) e che abbellisce il “Giardino dei donatori di sangue” in via Beethoven.«L’assessore Elisa Drovandi – spiega Gianluca Perri, presidente di Avis Carmignano – alla nostra richiesta di intitolare una strada ai donatori, ci ha proposto i giardini: abbiamo subito accolto la proposta perché i giardini sono un luogo allegro frequentato da bambini».
Nel corso dell’evento sono state consegnate ben 61 medaglie ai donatori Avis. Ecco chi sono: Mario Petrini (fondatore della sezione Avis locale) ha avuto la medaglia d’oro con smeraldo per le oltre 100 donazioni fatte. Oro con rubino per Maurizio Cappelli. Oro: Patrizio Guidotti e Massimo Rafanelli. Argento dorato: Gianfranco Anatrini, Fabio Baldi, Marzia Bartolini, Leonardo Bernocchi, Emanuele Cecchini, Claudia Mannelli, Gianluca Perri, Paolo Pieraccini e Gabriella Vannucchi. Argento per: Claudio Bargi, Rachele Bellini, Maurizio Chiocci, Claudio Gallerini, Valerio Giannoni, Angela La Fata, Assunta Lazzaro, Alessandro Lunghi, Alessandro Maruggio, Gianluca Mini, Pasquale Palma e Cecilia Perrotta.
E medaglia di rame per: Alessandra Abbassi, Cristina Becagli, Giuseppe Berardi, Andrea Bertini, Cinzia Bini, Sandra Boni, Remigio Brescia, Paolo Cambursano, Francesco Campana, Paola Campana, Doriano Cirri, Sabrina Colato, Daniele Corgiolu, Andrea Lasignora, Fabio Lenzi, Patrizia Lippi, Stefano Mandò, Marchini Massimo, Giulia Mari, Riccardo Mascelli, Alessandro Materassi, Claudio Moradei, Francesca Olivieri, Alessandro Palloni, Francesca Paoli, Lorenzo Picchi, Claudia Poggi, Lorenzo Rima, Alessandra Romolini, Fabio Rossi, Giovanni Matteo Santini, Maria Giulia Spada, Lorenzo Tucci, Giulia Verni, Stefano Villani, Fiorina Ada Lidia Zaffina. «Ogni medaglia — conclude Perri — premia coloro che con la donazione di sangue regalano una speranza di vita a chi ne ha bisogno».
M. Serena Quercioli
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