Prato, 7 aprile 2024 – I ricordi del Supermike nazionale li ha sempre vissuti attraverso il racconto dei genitori. Erano gli anni di celebri programmi tv come "La ruota della fortuna" e "Bravo Bravissimo". Quando l’Italia dava l’addio a Mike Bongiorno, Elia Nuzzolo era un bambino di 9 anni e frequentava le scuole di Prato. Ora di anni ne ha quasi 24 e toccherà a lui dare volto a un’icona della storia della televisione italiana nella miniserie Rai intitolata "Mike" e diretta da Giuseppe Bonito. Con Elia, che vestirà i panni del giovane conduttore approdato a New York, ci sarà anche Claudio Gioè che invece interpreterà il Mike maturo.
Le riprese inizieranno a Sofia, in Bulgaria, per poi spostarsi a Torino dove il presentatore è cresciuto dopo l’infanzia trascorsa a New York.
"Per me è un grande onore e onere raccontare la parabola di un grande personaggio che è ancora nel cuore di tanti italiani – sottolinea Elia Nuzzolo – La sua è una storia incredibile, non sapevo del periodo di detenzione nei campi di concentramento prima del ritorno negli Stati Uniti".
Quattro puntate in cui si vede Elia-Mike agli albori della sua carriera nella Grande Mela dopo la fine della seconda guerra mondiale. In questi giorni Nuzzolo, classe 2000, è nella sua casa di Prato, nella zona di Chiesanuova. Ultimi giorni di relax dopo le fatiche che lo attendono sul set e che ormai conosce bene. Sì perché a fine 2024 lo vedremo sui canali Rai ma prima ancora su Sky: la sua carriera ormai ha preso una piega inarrestabile dopo aver prestato il volto a Max Pezzali nella serie "Hanno ucciso l’uomo ragno" in onda appunto in autunno su Sky. Da un set all’altro ma sempre con Prato nel cuore. È qui che è sbocciato il talento per la recitazione di Elia, dieci anni fa, alla scuola di cinema Anna Magnani: all’epoca il ragazzo studiava sui banchi del Buzzi per poi finire le superiori al liceo Leonardo da Vinci di Firenze. Il salto decisivo è avvenuto a Roma, al Centro sperimentale di cinematografia.
"Devo dire grazie a Chiara Luccianti, che è stata la mia insegnante di recitazione alla scuola Anna Magnani. L’idea di diventare attore mi sembrava lontana ma è stata Chiara a spronarmi convincendomi a provare in un’accademia di recitazione".