Prato, 7 maggio 2024 - Venerdì 10 maggio alle 18.30 nella sala conferenze della Lazzerini prosegue il ciclo Incontri con autrici e autori organizzato dalla biblioteca in collaborazione con la Libreria Gori. Protagonisti di questo nuovo appuntamento saranno Marco Milanesi e Viviano Vannucci, autori del libro Boom (ovvero) dell’invenzione del motore a scoppio, pubblicato da Effigi. Entrambi pratesi, Marco Milanesi è illustratore e collabora con scrittori di libri per bambini e ragazzi, mentre Viviano Vannucci è scrittore e scrive testi per il teatro. Con gli autori dialogherà Piero Ceccatelli. Quella del motore a scoppio è una storia per troppo tempo dimenticata. Si è sempre creduto che questa invenzione fosse opera di un qualche ingegnere francese o tedesco, ignorando che tutto nasce dall’incontro di due figure eccezionali, Eugenio Barsanti e Felice Matteucci. Padre scolopio il primo, ingegnere idraulico il secondo, entrambi toscani, vissuti intorno alla metà del diciannovesimo secolo, quando l’Italia era ancora un miraggio. Nelle illustrazioni e nel racconto di Boom si ripercorrono le straordinarie avventure di Barsanti e Matteucci per dare forma alle loro intuizioni e vedere poi riconosciuta la loro geniale invenzione. E fino al 24 maggio lungo la Galleria espositiva della Lazzerini è sempre visitabile la mostra fotografica - a ingresso libero - di Andrea Biancalani dal titolo Mineros, con presentazione di Filippo Polenchi. L’esposizione fotografica raccoglie 12 grandi ritratti fotografici di minatori delle miniere di Asientos, nel Messico nord occidentale. L’attività mineraria caratterizza la regione da secoli; scavi e piccole miniere abbandonate sono sparse per chilometri su di un territorio aspro e semidesertico. Il lavoro di scavo, se prima si sviluppava con tunnel sotterranei, adesso è a cielo aperto e ha un forte impatto sull’ambiente circostante. I volti ritratti da Biancalani sono la testimonianza di un’identità e allo stesso tempo tasselli viventi di una comunità, il racconto di un’esistenza difficile in un contesto pericoloso. Le problematiche ambientali si aggiungono infatti a quelle del lavoro in miniera e investono l’opinione pubblica. Gli operatori dell’informazione locale sono tenuti a distanza, i siti estrattivi sono recintati e controllati continuamente. Si hanno persino notizie di pick-up con uomini armati che presidiano le recinzioni. In Messico, come in altri paesi dell’area, fare informazione può essere difficile e pericoloso.
Cultura e spettacoliPrato, alla Lazzerini si racconta l'invenzione del motore a scoppio