
Tessile, nessuno sconto per il costo dell’enegia (foto di repertorio)
Prato, 26 aprile 2025 – La doccia fredda del Decreto bollette oramai legge, che non prevede alcuno ’sconto’ per le aziende allacciate alla media tensione, fa usare toni abbastanza pessimisti da parte di Moreno Vignolini, presidente Nazionale Federazione Moda Confartigianato. “La questione è peggiore di quello che gli industriali hanno rappresentato, in quanto tutta la filiera della moda si trova addosso questa decisione. Decisione che le si ritorce contro, invece di essere un piccolo ventaglio di aiuto finanziario da parte del governo”. Vignolini è convinto che “non si tratta di un problema solo di Prato, ma è generale delle imprese italiane e non riguarda soltanto le aziende confindustriali. E’ un problema di filiera”. Secondo Vignolini siamo di fronte ad una beffa “perché si viaggia su un concetto di energivoro che non è più attuale. Va ridefinito il modello di identificazione di energivoro, tenendo conto in particolare dell’incidenza del costo dell’energia all’interno del bilancio delle aziende”, suggerisce.
Vignolini è deluso ma soprattutto arrabbiato perché “è un anno mezzo che si cerca di spiegare lo stato dell’arte della moda non solo dal punto di vista di numeri, passi indietro e crisi, ma si sta cercando di spiegare come è il tessuto produttivo, che cosa sono le filiere e che cosa sono i distretti: o noi non siamo stati bravi a spiegare oppure dal governo non si è capito come è il sistema produttivo Prato”. Vignolini cerca di darsi una spiegazione sulla scelta fatta in ultima battuta in Senato: “I motivi possono essere svariati, da cavilli burocratici ad interpretazioni fatte in maniera obsoleta oppure da problemi di coperture di risorse. La politica rischia di affossare il sistema produttivo della moda per scelte strategiche non fatte o non prese e non ha il coraggio di cambiare certi parametri”. E ora che cosa succederà? A maggio ci sarà un altro tavolo della moda e audizioni alle Camere per il tema del fast fashion: “A Roma si devono fidare di quello che si dice e non basarsi soltanto sui numeri derivati da studi universitari. Non possiamo tollerare schiaffi come questo”.
Sulla medesima frequenza d’onda c’è anche Claudio Bettazzi, presidente di Cna Toscana Centro, che indica “in un milione di imprese in Italia quelle che non beneficeranno dei sei mesi di ’sconto’. Una decisione che impatta in modo importante anche sul nostro distretto: poteva essere una boccata d’ossigeno e invece colpisce il sistema di filiera. Per esempio per un’impresa tipo che ha un consumo di 10 kilowatt il costo dell’energia è aumentato di 160 euro ed il gas di oltre 2160 euro più Iva”. Secondo Bettazzi “manca una strategia da parte del governo su quelle che sono le variabili del costo dell’energia: non si può rimanere in balia di un mercato speculativo, togliendo la competitività”. Il presidente Bettazzi ricorda che il tema del costo e dell’incidenza dell’energia sulle imprese è “storia vecchia”, che è andata a scontrarsi con “un problema di risorse: un milione e duecentomila euro messo a disposizione per le imprese italiane è ben poca cosa”.
L’ennesima scure sul distretto tessile pratese è arrivato alla vigilia di due lunghi ponti e festività. Una doccia fredda, appunto, che paralizza ulteriormente la ripresa di una realtà produttiva penalizzata da una crisi persistente, dall’instabilità geopolitica e appunto dai costi pesanti per energia e gas. Che cosa è successo in Senato il 23 aprile? Gli emendamenti presentati al Decreto bollette, ora Legge, per ottenere benefici utili ad attenuare il peso delle penalizzazioni per i costi energetici elevati, sono stati bocciati. La speranza di un sostegno a quelle aziende tipicamente pratesi che utilizzano corrente di media tensione è svanita con l’approvazione in Senato. Uno degli emendamenti, in particolare, avrebbe previsto l’estensione anche alle aziende allacciate alla media tensione dell’azzeramento per un periodo limitato (sei mesi) degli oneri di sistema Asos. Ma non è andata così. L’attesa boccata di ossigeno per il distretto e la filiera è svanita nel nulla.