Prato, 30 gennaio 2025 – La storia del ristorante ’Il Capriolo’ dura da decenni e affonda le sue origini nel dopoguerra. Nato come punto di ristoro dei barrocciai pratesi e degli operai della fornace di mattoni Panerai di Grignano, che nella seconda metà del Novecento avevano preso come abitudine quella di fermarsi alla bottega di via Roma, nel punto dove la strada si slarga a formare piazza delle Carra. La signora Ofelia serviva gustosi piatti toscani, accompagnati da vino locale, mentre il marito Amerigo sfornava pane e schiacciata da un piccolo forno a legna nel retrobottega.
Piano piano quel negozio di alimentari divenne meta di tanti pratesi e così nacque la nuova bottega di Grignano, detta del Pastacaldi. I clienti erano tanti e così quelli che un tempo erano i campi intorno a via Roma, divennero spazio per la costruzione di un immobile che nel 1961 dette vita al primo grande ristorante pratese, ’Il Capriolo’, di specialità toscane. Furono dieci anni di grande lustro sotto la sapiente guida delle famiglie Puggelli e Mannori. Comunioni e matrimoni, nozze d’argento e d’oro, compleanni e grandi occasioni si festeggiavano tutte a ’Il Capriolo’. Non c’è pratese che non sia passato almeno una volta dal locale di via Roma. Meta di industriali che per i pranzi d’affari sceglievano il ristorante per portare clienti, rappresentanti e non solo. Tappa irrinunciabile per i vip dell’epoca da Gianni Morandi a Rita Pavone, da Gigliola Cinquetti a Sergio Endrigo. Bobby Solo e Caterina Caselli, chiunque è passato da ’Il Capriolo’ nell’epoca in cui Prato non chiudeva mai e il ristorante per antonomasia della città pure. A qualunque ora c’era accoglienza. Una tradizione che continua ancora oggi: dal 2011 ’Il Capriolo’ è gestito dai bisnipoti della signora Ofelia.
Tommaso Gei, insieme al fratello Francesco, ha preso le redini del locale, a 50 anni esatti dalla sua prima apertura, portando una ventata di freschezza e innovazione, senza però dimenticare le radici che hanno reso ’Il Capriolo’ un’istituzione nella città. Oggi in via Roma c’è lo stesso luogo accogliente di un tempo con gli ingredienti della modernità e una cucina ricercata, specializzata soprattutto nella cottura alla griglia a carbone.
“La cottura su griglia affonda le sue radici nelle tradizioni ancestrali, conferisce ai cibi un sapore unico e inconfondibile che non può essere replicato con altre tecniche”, dice Gei. “Nel corso dei secoli, questa tecnica si è evoluta e raffinata, diventando un pilastro della cucina tradizionale di molte culture e della cucina toscana, utilizzata per preparare piatti iconici come la bistecca alla Fiorentina”. La cottura su griglia a carbone inizia con la preparazione del fuoco.
È importante utilizzare carbone naturale di legna ad alta qualità, senza contaminazioni che potrebbero alterare il sapore del cibo. Una volta accesa la griglia, è necessario attendere che il carbone raggiunga la giusta temperatura: deve essere coperto da un leggero strato di cenere bianca, segno che è pronto per cuocere. “La cottura su griglia a carbone è un’esperienza complessa e multisensoriale che coinvolge vista, olfatto e gusto. È però un’arte complessa che richiede passione, pazienza e abilità. È un metodo di cottura che celebra i sapori genuini e naturali degli ingredienti, creando piatti che deliziano il palato e nutrono lo spirito. Che si tratti di una bistecca succulenta, di un pollo al mattone o di semplici verdure, la griglia a carbone nella sua semplicità offre infinite possibilità per esplorare e sperimentare in cucina”, dice Gei che, in qualità di presidente Fipe Confcommercio Prato e Pistoia, vicepresidente Confcommercio Prato e Pistoia e dal 2004 anche nel consiglio nazionale, è la voce dei ristoratori pratesi. “Essere in associazione è un modo per portare le istanze e rappresentare le esigenze della provincia a tutti i livelli”, dice.
’Il Capriolo’ è più di un semplice ristorante: è un pezzo di storia della città, un luogo dove la tradizione incontra l’innovazione, e dove la passione per la cucina si traduce in piatti indimenticabili. Con Tommaso Gei alla guida, il futuro di questo locale è nelle mani di chi sa coniugare rispetto per il passato con lo sguardo rivolto al futuro.