
I controlli della guardia di finanza
Prato, 15 marzo 2035 – Lavoratori senza contratto, turni massacranti e nessuna tutela: la guardia di finanza ha arrestato in flagranza di reato un’imprenditrice cinese, operante nel commercio all’ingrosso di tessuti. La donna è accusata di sfruttamento della manodopera irregolare, favoreggiamento dell’immigrazione e autoriciclaggio.
L’indagine ha portato gli investigatori a un capannone nella zona Fontanelle, dove sei operai – quattro cinesi e due pakistani – lavoravano senza contratto. Due di loro erano clandestini. Le condizioni di lavoro drammatiche: turni di oltre 12 ore al giorno, sette giorni su sette, pagamenti in contanti e nessuna tutela previdenziale.
Le perquisizioni hanno portato alla scoperta di gravi violazioni delle norme di sicurezza. Inoltre, nell’abitazione dell’imprenditrice sono stati sequestrati 89mila euro in contanti e tre orologi di lusso – due Patek Philippe e un Rolex – per un valore di circa 160mila euro, ritenuti proventi di autoriciclaggio.
L’operazione si inserisce nella strategia di contrasto allo sfruttamento del lavoro e al riciclaggio.