Prato, 10 gennaio 2024 – A Prato diventa un caso politico, trasversale, la decisione di Massimo Nigro, ex leader locale di Forza Nuova e attuale candidato sindaco con la lista Flanella nera di organizzare per il 23 marzo, anniversario fra l'altro della fondazione dei Fasci di combattimento, una manifestazione con dirigenti storici della destra.
L'evento andrebbe in qualche modo a replicare, a distanza di cinque anni, l'adunata del 2019 dell'estrema destra in città. La levata di scudi fu repentina e portò il centrosinistra a ricompattarsi in vista delle amministrative, in questa circostanza la condanna arriva forte anche dal centrodestra. "Noi pratesi abbiamo fatto la Resistenza nei luoghi di lavoro, nelle fabbriche, nelle chiese, nelle case, sulle montagne- dichiara il segretario provinciale del Pd Marco Biagioni - noi siamo i 29 martiri di Figline, siamo i partiti e le organizzazioni democratiche che ricostruirono la città". Come Partito democratico, aggiunge, "siamo assolutamente contrari alla vergognosa manifestazione fascista indetta per il 23 marzo. Ma siamo anche pronti a tornare in piazza come abbiamo fatto nel 2019".
Dal centrodestra, forte è la stigmatizzazione di Forza Italia: "Non possiamo ignorare la storia che circonda questa data - riconosce il coordinatore locale degli azzurri Francesco Cappelli - e la sua connessione con episodi che hanno suscitato preoccupazione e proteste cittadine. Invitiamo Nigro a considerare la responsabilità che comporta la sua posizione pubblica e a evitare l'adozione di strategie che potrebbero polarizzare la società".
E anche il capogruppo di Fdi in Comune, Claudio Belgiorno, usa parole ferme: "Basta con queste buffonate nostalgiche. Esprimo la mia indignazione per l'idea di organizzare un evento simile in concomitanza con la campagna elettorale".