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Edoardo Gori (a sinistra) premiato la scorsa primavera dal presidente del Colomiers
Prato, 13 febbraio 2025 - “Sono felice per questo riconoscimento. Sarà una bella emozione”. Edoardo “Ugo” Gori ha così accolto la notizia della vittoria del “Premio Bacchino Sport” alla carriera, che gli sarà conferito il prossimo 24 febbraio a Prato nell'ambito di una cerimonia programmata in palazzo comunale. Un premio con cui il Comune omaggia ogni anno atleti e società sportive che tengono alto il nome della città, con le loro gesta.
E al trentaquattrenne ex-rugbista (si è ritirato proprio lo scorso anno) Prato dice idealmente grazie per quindici anni di rugby ad alto livello. Un percorso iniziato da bambino nel Gispi, fra la fine degli anni '90 e l'inizio del nuovo millennio, per poi passare ai Cavalieri e debuttare a vent'anni nemmeno compiuti con gli allora “tuttineri”, nel Super10 2009/10. Poche apparizioni in campionato che bastarono per far sì che il Benetton Treviso lo portasse in Veneto, facendone uno dei pilastri del XV titolare per un'avventura durata dal 2010 al 2019. E sono stati i suoi “anni d'oro”, visto che il mediano di mischia classe 1990 ha avuto modo di vestire più volte la maglia della Nazionale e di rappresentare l'Italia in ben due edizioni della Coppa del Mondo di rugby (nel 2011 e nel 2015). Senza dimenticare le convocazioni per i vari “Sei Nazioni”: 69, i suoi “caps” complessivi in azzurro.
Nel 2019 è approdato in Francia e non ha impiegato molto tempo per diventare una delle colonne del Colomiers: è mancata solo la promozione nella massima serie transalpina che era in realtà stata conquistata nel 2020, prima che la federazione annullasse i campionati a causa del Covid. Ma la scorsa primavera, il sodalizio francese gli ha tributato una cerimonia d'addio, per ringraziarlo della dedizione alla causa. E in attesa di ufficializzare il proprio futuro (per il quale ha già diversi progetti in cantieri) Ugo si gode il momento.
G.F.
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