Prato, 29 giugno 2014 - "Vi saluto e vi ringrazio di avermi sopportato". Per chi lo conosce anche solo un po’, le parole di Andrea Toccafondi sono sempre a effetto. Già, perché, come un oracolo, bisogna saperle leggere, capire quando, dove e perché vengono dette. Ma stavolta forse è diverso, il giorno è simbolico: domani sarà l’ultimo giorno di presidenza dopo 35 anni passati al timone dell’Associazione Calcio Prato. Nel suo bilancio sportivo, due meriti grandi, visto il calcio di oggi grandissimi: non è mai fallito e non è mai retrocesso tra i dilettanti. Ma anche un demerito che il pubblico non gli ha mai perdonato: non aver mai portato il Prato in serie B. Ci è andato vicino un paio di volte, quando il calcio era una cosa seria alla fine degli anni Ottanta, poi basta.
In questi giorni si è parlato molto dell’accordo con l’Inter. Che ne pensa?
Mi sembra sia stato accolto con molto entusiasmo, ma bisogna ricordarsi che il calcio ha un solo difetto: l’entusiasmo dipende dai risultati. Paolo si è comportato benissimo, adesso bisogna che i ragazzi che si danno da fare per le sponsorizzazioni riescano ad essere costanti nel tempo.
In questi 35 anni le amministrazioni comunali sono spesso sembrate indifferenti verso le sorti del calcio in città. Qualcosa è cambiato?
Biffoni si è mosso con entusiasmo, devo dire che ha parlato da tifoso e ci ha messo sentimento. Vedremo.
Un anno fa lei tracciò una linea per il dopo Toccafondi. Non è andata come auspicava.
L’accordo con l’Inter è una formula diversa da quella che pensavo, cioè l’ingresso di nuovi soci che rilevassero il 51% e la mia famiglia comunque presente come socio di minoranza. Noi non scappiamo. Ma comunque qui c’è una comunanza di interessi, che le cose vadano bene è interesse del Prato e dell’Inter. Io non produco acqua minerale, ma se le vendite vanno bene sono contento anch’io...
Come mai l’Inter ha scelto il Prato?
Perché noi ci siamo presentati con serietà, senza andare a elemosinare denaro, senza scappare. Abbiamo dimostrato di crederci, ancora dopo tanti anni.
Qualcuno sogna quella serie B che a lei è sempre sfuggita...
Se i risultati vanno bene io sono contento, anche perché il sabato potrei vedere la partita in televisione da Bergamo... E poi comincerebbe un film diverso. Fare la spola fra C e B non è la stessa cosa che farla fra C1 e C2, servono spalle ben più grandi, si parla di oscillazioni fra i quattro e i cinque milioni di euro. Chi pensa che la serie B risolva tutti i problemi sbaglia e chi pensa che la serie A risolva tutti i problemi sbaglia due volte.
Prima dell’Inter sembrava possibile un accordo con la Fiorentina.
Sono sincero, da tifoso non sarebbe stato il massimo.
Luca Boldrini
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