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Un primo piano di Alberto Chiesa,nuovo allenatore-giocatore dei Cavalieri
Prato, 26 aprile 2020 - "Inizia una nuova avventura per me. Ho una mia idea di rugby e voglio condividerla con un gruppo di allenatori solido, che dovrà confrontarsi costantemente per aiutare i ragazzi a migliorare e per sostenere tutto il club a proiettarsi verso il futuro". E' con queste parole che Alberto Chiesa ha esordito nel suo nuovo ruolo di allenatore dei Cavalieri Union, succedendo a Carlo Pratichetti.
E per lui si tratta di un ritorno, visto che aveva già giocato al Chersoni dal 2009 al 2012. Continuerà probabilmente a farlo, visto che ha siglato un contratto triennale da allenatore-giocatore. Lo staff che lo affiancherà nella conduzione della prima squadra sarà composto dal responsabile dell'Under 18 Elite Elia Guastini e da uno specialista della mischia che verrà individuato in seguito. Chiesa avrà un potere praticamente assoluto per quel che riguarda il lato tecnico: oltre a poter scendere in campo e a dirigere i “seniores” (incidendo anche sulle scelte di mercato insieme al direttore sportivo Gabriele Lai) potrà contare sulla supervisione del gruppo cadetto insieme a tutto il settore giovanile composto dalle categorie Under 14, Under 16 e Under 18. Per il trentaduenne livornese, arrivato da Calvisano dopo quattro Scudetti, si tratterà sostanzialmente del debutto da tecnico dei più grandi, anche se nell'ultima annata ha affiancato il “coach” dei campioni d'Italia in carica, Massimo Brunello.
E in attesa di poter iniziare ad allenare Lunardi e compagni, Chiesa ha indicato i prossimi obbiettivi,partendo dai complimenti al predecessore. “Credo che Pratichetti abbia lasciato un contesto completamente diverso rispetto a quando sono andato via, ha lavorato in maniera eccellente sulla mentalità e sulla cultura del lavoro. I ragazzi con lui sono migliorati tanto e credo che il gruppo adesso sia molto più consapevole dei propri mezzi – ha concluso, lanciando un appello ai tifosi - l'ambiente è predisposto a sostenere una squadra competitiva, e questo l’ho percepito ogni volta che sono tornato a casa. Ho vissuto il crescendo di emozioni dietro i Cavalieri dei tempi d'oro, un momento esaltante anche se ormai appartiene al passato. Oggi il panorama è diverso, ma abbiamo la fortuna di lavorare in ottica futura. Prato e Sesto hanno tutte le carte in regola per portare allo stadio un pubblico numeroso. La voglia di rugby c’è e c’è sempre stata, dovrà essere un nostro obiettivo primario quello di ricreare l’entusiasmo necessario per attirare attenzione su di noi”.