GIOVANNI FIORENTINO
Sport

L'epopea di Gigi Riva, iniziata con un gol a Prato

Il leggendario "Rombo di Tuono" è ancora oggi l'attaccante con il maggior numero di reti segnate in Nazionale. E la sua carriera, perlomeno tra i professionisti, è iniziata con una rete segnata in Toscana

Gigi Riva con la maglia della Nazionale

Prato, 23 gennaio 2024 - Una carriera che lo ha portato a vincere uno Scudetto “storico” (oltre ad un Europeo con l'Italia e a tre titoli di capocannoniere in Serie A) e a diventare il sogno proibito di Juve, Milan ed Inter.

Per un percorso che, perlomeno tra i professionisti, è iniziato dal Lungobisenzio, oltre sessant'anni fa. Luigi “Gigi” Riva, per molti il miglior attaccante italiano del Dopoguerra, se n'è andato ieri a 80 anni non ancora compiuti.

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E se sui record e sulle qualità di “Rombo di Tuono” si è detto tutto, non tutti sanno che la lunga storia d'amore calcistico fra l'attaccante lombardo e il Cagliari è iniziata in un pomeriggio di fine estate proprio a Prato, nel quale Riva mise a segno il primo dei 164 gol in campionato con la maglia del sodalizio sardo (oltre che il primo in B).

L’ultima intervista

Era infatti il 15 settembre del 1963 quando andò in scena Prato - Cagliari, un incontro valido per la prima giornata della Serie B 1963/64. Allo stadio, i biancazzurri padroni di casa allenati da Luigi Ferrero si presentarono con Gridelli, De Dura, Bullini, Moradei, Rizza, Mazzoni, Veneranda, Ruggiero, Frassinelli, Taccola ed Azzali. Nell'altra metà campo l'allenatore Arturo “Sandokan” Silvestri gli rispose con Colombo, Martiradonna, Spinosi, Mazzucchi, Vescovi, Longo, Torriglia, Cappellaro, Rizzo.

E con il numero undici, per la prima volta, quel diciannovenne all'epoca sconosciuto arrivato in Sardegna nelle settimane precedenti, che si era messo precedentemente in mostra in terza divisione andando in rete 6 volte con il Legnano.

Il giovane Riva era di fatto al debutto fra i “grandi”, considerando che allora la Serie C era un campionato semi-professionistico. E non steccò affatto, a ben vedere: fu proprio lui, al 21' del primo tempo, a segnare la rete del momentaneo 2-0 per gli isolani, che a conti fatti consegnò loro la vittoria e vanificò il successivo gol laniero di Romano Taccola.

I cagliaritani vinsero quindi 2-1 e al termine di quella stessa annata furono promossi in A, anche grazie agli 8 sigilli messi a referto proprio dal futuro bomber di Leggiuno. In quel Prato militava peraltro (in prestito dall'Inter) Roberto Boninsegna, uno dei futuri partner d'attacco di Riva tanto nel Cagliari quanto in Nazionale.

Quello fu peraltro l'unico gol segnato da Riva alla compagine biancazzurra, che alla fine di quella stessa stagione non riuscì a salvarsi e retrocesse. Ma con il senno di poi, per Riva fu soprattutto l'incipit di una cavalcata entusiasmante proseguita sino al 1977, che lo ha portato ad essere ancora oggi il giocatore con il maggior numero di reti segnate con la maglia dell'Italia (35 in 42 presenze). E che per i calciofili non è mai finita: “Riva” sarà sempre sinonimo di “gol”, anche per i tifosi pratesi che lo hanno visto giocare.

G.F.