MASSIMILIANO MARTINI
Sport

Il Circolo Prato 2010 retrocede in A2: respinto il ricorso contro il Norbello

Il tribunale federale respinge il ricorso del Circolo Prato 2010 contro il Norbello, confermando la retrocessione in A2.

Il Circolo Prato 2010 al gran completo

Il Circolo Prato 2010 al gran completo

Disco rosso per il Circolo Prato 2010. Il tribunale federale non ha accolto il ricorso presentato contro il Norbello e così la società di tennistavolo pratese retrocede in A2. A campionato ormai concluso è arrivata l’attesa sentenza in cui speravano i dirigenti pratesi per restare nella massima serie, ma l’esito è stato beffardo. La decisione del Tribunale Federale di derubricare l’illecito sportivo ha lasciato tutti perplessi. Il procuratore aveva chiesto la sconfitta a tavolino delle gare in cui erano stati impiegati i giocatori del Norbello non in posizione regolare, compresa quella del 14 dicembre scorso con il Circolo Prato 2010 e vinta dai sardi per 4-0. Secondo il collegio giudicante invece l’impiego dei giocatori non avrebbe provocato, come si legge nella sentenza, "pregiudizi di natura sportiva per le altre società ne vantaggio per la società incolpata" e inoltre "la condotta del sodalizio e del presidente del Norbello, manifestatasi nel mancato schieramento degli atleti dopo aver appreso la contestazione dell’illecito e nello spirito collaborativo nella fase innanzi alla procura federale, inducono questo tribunale a mitigare le sanzioni".

Il Norbello è stato quindi punito solo con una sanzione amministrativa (500 euro di multa) ed una semplice ammonizione per il presidente e i due giocatori oggetto del ricorso, il russo Sergey Mokropolov e l’ucraino Yaroslav Zhmudenko. Senza ottenere i due punti a tavolino della gara con il Norbello, il Circolo Prato 2010 è dunque costretto a chiudere il campionato di A1 al penultimo posto, retrocedendo in serie A2. "La decisione del tribunale federale di derubricare l’illecito sportivo ha lasciato tutti perplessi", fanno sapere dalla società pratese, che ora si è presa qualche giorno di tempo per decidere su eventuali ricorsi perché "lascia più di un dubbio il dispositivo della sentenza che ritiene che l’impiego dei giocatori (contrario al regolamento) non abbia influito sui risultati sportivi".

Massimiliano Martini

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