ANTONIO MANNORI
Sport

In bici per ricordare Giovanni Iannelli

Da Prato a Carmignano per una quindicina di chilometri

La pedalata per Giovanni Iannelli (foto Regalami un sorriso)

La pedalata per Giovanni Iannelli (foto Regalami un sorriso)

Prato, 16 luglio 2022 - Un bel gruppo di appassionati della bici nonostante il grande caldo, si è ritrovato in Piazza del Duomo a Prato per dar vita all’iniziativa del C.F.F. Seanese di Franco e Francesco Chiuchiolo, «Pedalando in Sicurezza» nel ricordo di Giovanni Iannelli, il giovane atleta pratese morto il 7 ottobre 2019, due giorni dopo la tremenda caduta in volata sul circuito di Molino dei Torti in provincia di Alessandriao.

Nel gruppo dei partecipanti con la maglia che reca la scritta «Giò» anche il padre di Giovanni, Carlo, alcuni juniores della Seanese Beltrami TSA ed i giovani della Pol. Milleluci di Casalguidi. L’arrivo dopo una quindicina di chilometri a Carmignano (ma qualcuno si è fermato a Poggio a Caiano evitando la salita finale) dove di fronte al murales di Iannelli in via F. Bicchi si è sciolta la pedalata. Qualche minuto dopo la breve cerimonia nella piazza centrale di Carmignano con gli interventi e le parole del sindaco Edoardo Prestanti, dell’assessore allo sport di Poggio a Caiano Fabiola Ganucci.

Hanno parlato anche Franco Chiuchiolo e Carlo Iannelli sottolineando come la pedalata abbia avuto due aspetti. Il ricordo di Giovanni e quanto sia fondamentale al di là dei risultati la sicurezza degli atleti in gara. E non sono mancate le critiche alla Federazione Ciclistica Italiana. «Continueremo la nostra battaglia a fianco della famiglia Iannelli – ha detto Chiuchiolo, per avere un processo, giustizia e verità. Pochi si sono schierati con la famiglia, noi ci saremo sempre e nulla ha fatto la Federciclismo per tutelare la sicurezza degli atleti alle gare nonostante questa tragedia che ci ha strappato Giovanni». Anche il sindaco di Carmignano ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa nel ricordo di Giovanni. «Prima del risultato e dell’aspetto tecnico agonistico conta la sicurezza delle gare e dei suoi partecipanti ed è giusta la richiesta di avere un processo per accertare la verità e quindi giustizia».

Carlo Iannelli nel suo breve intervento ha ringraziato gli organizzatori della pedalata e tutti i partecipanti. «Questa pedalata vuole essere solo un ricordo di Giovanni, non mi sento in questa occasione di tornare a ricordare ancora una volta quanto successo che ha dell’incredibile nei suoi sviluppi oramai noti. Non chiedo preventive punizioni, chiedo solo la celebrazione di un processo per accertare la verità ed avere giustizia. Voglio ricordare che viste le parti in causa nella vicenda, la Federciclismo avrebbe dovuto essere neutrale ed invece fino da subito si è schierata dalla parte degli organizzatori di quella gara al termine della quale morì. Sul tema della sicurezza la stessa Federciclismo non ha fatto nulla di concreto anche in prospettiva futura per garantire un ciclismo migliore e più sicuro. Avevo a suo tempo chiesto la sospensione di una giornata dell’attività per far riflettere tutti sul team sicurezza ed invece nula è stato fatto».