
"Ho l’obiettivo di dare lustro alla sezione Aia di Prato, di farla conoscere di più e di aumentare il numero di associati. Mi piacerebbe instaurare un dialogo costruttivo con le società calcistiche e quelle di calcio a 5 della zona, per collaborare insieme alla crescita del nostro movimento sportivo, nella speranza di ripartire al più presto con le partite dilettanti o con i tornei giovanili". Poche, semplici parole bastano a Francesco Santi, 36 anni, nuovo presidente dell’Aia pratese, per far capire quali saranno gli indirizzi del suo mandato. Da ex arbitro e da attuale assistente in serie C, Santi conosce bene la passione che serve per entrare nell’Olimpo dei fischietti italiani. E da presidente intende basare il suo incarico sulla collaborazione profonda, sul fare squadra, fra arbitri esperti e nuove leve. Non a caso il rinnovato consiglio sezionale sarà composto da grandi personaggi del mondo arbitrale pratese come Stefano Braschi, Niccolò Stefanini, Mauro Iannelli o Marcello Gabrielli, accompagnati da Marco Misson, Simone Tripodi, Fabio Ferlito, Ivano Michelin, Fernando Zoppoli, Roberto Crocioni, Corrado Sgadari e Kalinka Mugnaini (che sarà anche referente del corso arbitri). "La nostra sezione, una delle più grandi della Toscana, conta solo 176 associati. Mi piacerebbe far aumentare questi numeri, portare una ventata di aria nuova aprendo di più il mondo degli arbitri verso l’esterno, con eventi e utilizzando la comunicazione e i social network", insiste Santi. "Chi ha più esperienza deve metterla al servizio dei nuovi arrivati, che a loro volta devono dimostrarsi disponibili ad ascoltare e imparare. L’obiettivo è quello di aumentare i numeri, ma di mantenere e aumentare se possibile il livello complessivo dei nostri fischietti, che è già molto alto". Insomma un nuovo modo di vedere il ruolo dell’arbitro, soprattutto un nuovo modo di veicolare la sua immagine, specie fra le nuove generazioni di adolescenti: "Non ci siamo mai fermati con gli allenamenti fisici e con le sedute tecniche, nemmeno durante la pandemia. Appena possibile faremo subito un corso per formare nuovi arbitri (info al 351.9483259). Poi mi piacerebbe entrare in contatto con le scuole e con le istituzioni e anche con le famiglie, per far capire che far fare l’arbitro ai propri figli, oltre che un modo per fare attività fisica, è anche un’esperienza formativa molto importante. E poi i ragazzi con le prime partite possono mettere da parte qualche rimborso per le loro necessità", precisa il neo presidente.
"Ad un arbitro che si sta formando si insegna la capacità di prendere decisioni e assumersi la responsabilità delle decisioni prese. Servono disciplina, rispetto delle regole, educazione per essere giudici apprezzati e rispettati in campo. Tutte qualità che aiutano anche nella vita di tutti i giorni". Fra gli obiettivi di Santi c’è anche una maggior apertura alle quote rosa, che già sono ben rappresentate nell’Aia pratese, e il tentativo di abbassare ulteriormente l’età media, andando a stimolare la fascia di età fra 16 e 20 anni per coinvolgerla negli allenamenti al "Ferraris". L’ultimo pensiero riguarda un grande personaggio, Andrea Lastrucci, che purtroppo di recente ci ha lasciato: "Mi piacerebbe ricordarlo come merita, con un grande torneo di calcio fra arbitri di tutte le sezioni d’Italia".
Leonardo Montaleni