Dai giardini ai Palazzi, ecco le «Passeggiate nel contemporaneo»

L'arte di Buren è il punto di partenza per un'immersione nel bello

Photo-souvenir: La facciata ai venti, lavoro in situ su due piani, Antico Palazzo dei Vescovi, Pistoia, marzo 2025. Particolare. Courtesy Fondazione Pistoia Musei, foto OKNOstudio, Ela Bialkowska © DB – SIAE Roma

Photo-souvenir: La facciata ai venti, lavoro in situ su due piani, Antico Palazzo dei Vescovi, Pistoia, marzo 2025. Particolare. Courtesy Fondazione Pistoia Musei, foto OKNOstudio, Ela Bialkowska © DB – SIAE Roma

Il pretesto è il migliore che si potesse pensare di offrire e racchiude in un nome – Daniel Buren – tutta la motivazione che serve per dare il via alla scoperta. Si scrive «Passeggiate nel contemporaneo», si legge come un invito a guardare tutto ciò che dalle parti di Pistoia e dintorni costituisce vero e proprio percorso nella bellezza formato cielo aperto (o quasi). Fondazione Caript e Pistoia Musei, in collaborazione con il Comune di Pistoia, mettono a punto un nuovo progetto alimentato da quel cuore che batte a Palazzo Buontalenti (fino al 27 luglio 2025), la mostra «Fare, Disfare, Rifare. Lavori in situ e situati 1968-2025», irripetibile occasione per assistere alla retrospettiva di un artista che, seppur mosso dai luoghi prima che dall’arte a priori, ha scelto ancora una volta di mettersi in gioco offrendo al pubblico una nuova versione di sé. L’immaginario punto di partenza di questo percorso nel contemporaneo pistoiese dunque è collocato proprio qui, a Palazzo Buontalenti, e si snoda attraverso gli altri due punti cittadini che portano traccia del passaggio di Buren – l’attiguo «Dalla terrazza alla strada: livello» sullo sdrucciolo del Castellare e «La facciata i venti» all’Antico Palazzo dei Vescovi in piazza del Duomo – passando per Palazzo Comunale, ex chiesa del Tau, chiesa di San Paolo, piazzetta dell’Ortaggio, via Antonini e piazza Giovanni XXIII, a compiere una lettura a partire dalle opere di Marino Marini, Agenore Fabbri, Jorio Vivarelli, Umberto Buscioni, Roberto Barni, Gianni Ruffi. Ma la passeggiata non finisce qui, perché a voler chiudere idealmente il cerchio e fare il pieno di bellezza manca ancora qualche tappa. Come il giardino di via Santa con il Divano d’erba di Daniel Spoerri, via Zamenhof con la nicchia nelle mura urbane a ospitare l’opera Axis Mundi di Renato Ranaldi. Non a cielo aperto, ma in formato museale sono invece i punti d’interesse fissati al Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni (via Sant’Andrea, 18), a Palazzo de’ Rossi e alla Biblioteca San Giorgio dove fa mostra di sé «Il grande carico» di Anselm Kiefer. A queste ulteriori soste, altre due ce ne sono in città immerse nel verde - il Giardino Volante di via degli Armeni con opere-gioco realizzate da Mainolfi, Ruffi e fratelli Mendini e il vicinissimo giardino e padiglione di emodialisi con segni visibili di Buren, Lewitt, Morris, Karavan, Nagasawa, Parmiggiani, Ruffi -, con le ultime due chicche invece fuori città. Si tratta della Villa di Celle nel cui straordinario parco è custodita una imperdibile collezione di arte ambientale compresa La Cabane Éclatée aux Quatre Salles di Daniel Buren, e della medicea Villa La Magia di Quarrata con Muri Fontane a tre colori per un esagono, monumentale fontana che ancora una volta porta la firma del maestro francese. La mappa dell’itinerario per esplorare tutte le tappe e pianificare la passeggiata nel contemporaneo è scaricabile dal sito di Pistoia Musei (www.pistoiamusei.it), dov’è anche possibile acquistare i biglietti o il pass per visitare la mostra di Buren e le altre sedi Pistoia Musei. «Fare, Disfare, Rifare» è realizzata con la collaborazione di Galleria Continua e il sostegno di Fondazione Caript e con il patrocinio dell’Ambasciata di Francia in Italia, della Regione Toscana, del Comune di Pistoia; con main partnership di Intesa Sanpaolo e partnership di Conad Nord Ovest.