
Photo-souvenir: La facciata ai venti, lavoro in situ su due piani, Antico Palazzo dei Vescovi, Pistoia, marzo 2025. Particolare. Courtesy Fondazione Pistoia Musei, foto OKNOstudio, Ela Bialkowska © DB – SIAE Roma
Qui e ora, e non altrove né in un altro momento. Ha il gusto dell’unico e dell’irripetibile la mostra «Fare, Disfare, Rifare» inedita retrospettiva (fino al 27 luglio 2025) di Daniel Buren, uno degli artisti più incisivi del nostro tempo che alla città di Pistoia, attraverso la fondazione Pistoia Musei con la collaborazione di Galleria Continua e il sostegno di Fondazione Caript, regala un racconto di sé finora mai esplorato. Con un salto indietro nel tempo persino a quando, erano gli anni Sessanta, l’artista attraversò un brevissimo periodo dedicato all’arte figurativa, poi abbandonata in favore di lavori in continuo dialogo con l’ambiente. Qui e ora, dicevamo: perché Buren a Pistoia «fa», come recita il titolo della mostra, ovvero realizza lavori mai visti, ma anche «rifà», cioè rispolvera suoi lavori distrutti e in questo contesto ricomposti, riassemblati, reinterpretati. In ogni sala di Palazzo Buontalenti sarà possibile ritrovare quegli elementi che praticamente da sempre caratterizzano il suo gesto artistico, le ormai identitarie bande orizzontali larghe 8,7 centimetri, e poi il colore, gli specchi, le trasparenze, a proporre spesso e volentieri un’immersione: giocare, entrare, vivere, relazionarsi. Come accade per Découpé/Ètiré, ad occupare l’intera corte del Palazzo, rilettura di un lavoro datato 1985 per la galleria torinese di Antonio Tucci Russo nel quale Buren invita a entrare, esplorare la prospettiva attraverso illusioni offerte da specchi e distanze; ma anche per «La Cabane éclatée transparente II» (una delle due «Cabane» in mostra) o per «Arlecchino all’infinito», omaggio al colore e alla luce. Al centro sempre lo spazio e come ogni elemento lo occupa, in un gioco di relazioni costantemente variabili. Non mancano poi lavori realizzati con la fibra ottica, disegni preparatori ad alcune delle sue opere permanenti provenienti da collezioni private e due interventi che escono dallo stesso luogo della mostra. Vale la pena proseguire oltre la porta del Buontalenti per dirigersi pochi passi più in là all’Antico Palazzo dei Vescovi di piazza del Duomo, dove le architetture zebrate tipiche pistoiesi dialogano con i tessuti installati sulla facciata evocando il dolce dondolare del vento, e infine sullo Sdrucciolo del Castellare, dove Buren con le sue bande bianche e nere pone l’accento sulla dimensione urbana.
La mostra sarà visitabile dal mercoledì alla domenica dalle 10 alle 19. Diverse le opzioni d’acquisto dei biglietti, con possibilità di sottoscrivere un pass valido per tutte le sedi Pistoia Musei; prezzi variabili da 12 a 7 euro. Tutte le info su www.pistoiamusei.it. «Fare, Disfare, Rifare» è realizzata con il patrocinio dell’Ambasciata di Francia in Italia, della Regione Toscana, del Comune di Pistoia; con la main partnership di Intesa Sanpaolo e la partnership di Conad Nord Ovest.