
Capolavori del Trecento
Il successo, nel cuore verde d’Italia, della lezione rivoluzionaria di Giotto e dello stupefacente virtuosismo dei capiscuola senesi Pietro Lorenzetti e Simone Martini, è raccontata nella grande mostra “Capolavori del Trecento. Il cantiere di Giotto, Spoleto e l’Appennino”, inaugurata a Montefalco, Trevi, Spoleto e Scheggino. Settanta dipinti a fondo oro su tavola, sculture lignee e miniature, opere in molti casi visibili per la prima volta al vasto pubblico, raccontano la meraviglia ambientale dell’Appennino centrale e la civiltà storico-artistica, civile e socio-religiosa nell’Italia di primo Trecento. Gli artisti, spesso anonimi, testimoniano un linguaggio pittorico intenso ed un magistero tecnico sorprendente. La mostra è curata da Vittoria Garibaldi, Alessandro Delpriori e Bernardino Sperandio. Quattro le sedi espositive: a Trevi il Museo di San Francesco; a Spoleto il Museo Diocesano - Basilica di Sant’Eufemia e il Museo Nazionale del Ducato; a Montefalco il Complesso Museale di San Francesco. Dallo Spazio Arte Valcasana di Scheggino si apre una trama di itinerari tra Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo.
“I visitatori – spiegano i curatori – hanno l’opportunità unica di ammirare insieme tanti capolavori provenienti da musei e raccolte di grande prestigio, come la Fondazione Cini di Venezia, il Museo Poldi Pezzoli di Milano, l’Alana Collection di Newark (USA). Stupefacenti i due dossali arrivati in prestito dall’appartamento di rappresentanza di Sua Santità il Pontefice ed esposti per l’occasione a Montefalco. Oppure lo straordinario riavvicinamento del Trittico con l’Incoronazione della Vergine del Maestro di Cesi e il Crocifisso con “Christus triumphans”, oggi separati tra il Musée Marmottan Monet di Parigi e il Museo del Ducato di Spoleto. Per la prima volta, dall’inizio dell’Ottocento, sono tornati insieme”.
“Capolavori del Trecento” è una mostra per conoscere e stupirsi. L’esposizione, organizzata da Civita Mostre e Sistema Museo, è promossa dai comuni di Trevi, Montefalco, Spoleto e Scheggino, da Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, Polo Museale dell’Umbria, Regione Umbria, Archidiocesi di Spoleto-Norcia, con il contributo di Gal Valle Umbra e Sibillini. La mostra gode del patrocinio dei Musei Vaticani e di ICOM Italia. Partner dell’evento Associazione Rocca Albornoziana, ATI 3 Umbria, Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto e VUS COM; sostenitori Banca Popolare di Spoleto e azienda Fabiana Filippi.
Itinerari territoriali
Dallo Spazio Arte Valcasana di Scheggino partono gli itinerari territoriali che coinvolgono Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo, custodi di un patrimonio diffuso, per ricreare un’identità culturale del territorio. Ventinove i Comuni degli itinerari nelle quattro regioni, di cui 19 in Umbria, con 72 chiese e circa 125 tra opere e cicli pittorici: interessata tutta la Valnerina, ma anche il Folignate e lo Spoletino, Nocera Umbra, Fossato di Vico e alcune zone del Ternano. Durante al mostra è possibile partecipare a visite guidate al cantiere di restauro in corso dell’abbazia di San Salvatore a Campi di Norcia, gioiello dell’arte romanica crollato in seguito alle scosse di terremoto del 2016. I restauri sono a cura della Soprintendenza all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e dell’Istituto Superiore Conservazione e Restauro. Nello Spazio Arte Valcasana sono presentati anche gli itinerari nella provincia di Macerata, il Reatino, L’Aquila e il suo circondario. Non tutto è visitabile, a causa dei danni del terremoto, ma in quei casi il contesto fornirà comunque al visitatore un contributo alla mostra stessa.
Orari di apertura e biglietti: consultabili sul sito della mostra. Il biglietto intero acquistato in una sede di mostra dà il diritto al biglietto ridotto in ciascuna delle altre sedi. Il biglietto comprende anche la visita alle collezioni permanenti. I biglietti sono acquistabili anche online.
Per informazioni sulla mostra e gli itinerari consultare il sito www.capolavorideltrecento.it