Tumore al rene, Minervini (Careggi): “La robotica è la chiave per conservare l’organo”

L'intervento durante l’iniziativa “Fianco a Fianco. Uniti contro il carcinoma renale" che si è svolta a Roma. A parlare è Andrea Minervini, direttore della Struttura Organizzativa Dipartimentale di Urologia e Andrologia di Careggi

Tumore al rene, Minervini (Careggi): “La robotica è la chiave per conservare l’organo”

Firenze, 9 aprile 2025 – I robot in aiuto della sanità. Per intervenire al meglio sugli organi in caso di tumore e allungare la vita del paziente. "La chirurgia robotica – dice Andrea Minervini, professore ordinario di Urologia presso il Dipartimento di Medicina e Clinica Università degli Studi di Firenze e direttore della Struttura Organizzativa Dipartimentale di Urologia e Andrologia dell’ospedale di Careggi – è la scelta migliore per trattare il cancro al rene in fase iniziale, e conservare il rene per masse fino a 7 cm allunga la vita del paziente rispetto a una chirurgia radicale”.

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L’occasione è un convegno che si è svolto a Roma. Si tratta dell’evento dedicato all’edizione 2025 della campagna “Fianco a Fianco. Uniti contro il carcinoma renale". “La tecnica da utilizzare in questi casi – dice Minervini – è la chirurgia mini-invasiva robotica, che rispetto alla laparoscopia, altra tecnica mini-invasiva, ha dei vantaggi in termini di precisione del movimento chirurgico e di ingradimento dell'immagine. Inoltre, rappresenta la prima interfaccia tecnologica tra la mano del chirurgo e il paziente. Immaginate come questa interfaccia possa essere implementata in futuro con la miniaturizzazione e con nuove tecnologie per rendere l'atto chirurgico ancora più efficace".

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Il professor Andrea Minervini, professore ordinario di Urologia al Dipartimento di Medicina e Clinica Università degli Studi di Firenze e direttore della Sod di Urologia e Andrologia

La campagna è promossa da Msd con il patrocinio della Società italiana di urologia (Siu) e dell'associazione di pazienti Anture.

"C'è una grande differenza tra un tumore del rene in fase iniziale e in fase avanzata. Distinguiamo fondamentalmente tre fasi del tumore del rene", illustra Minervini. La prima è il "tumore localizzato all'interno del rene che, come ogni organo, ha la sua capsula. I tumori che nascono all'interno del rene possono essere confinati all'interno della capsula. Quando il tumore fuoriesce dalla capsula si parla" invece "di tumore localmente avanzato. Il tumore intracapsulare e il tumore localmente avanzato sono tutti e due passibili di terapia chirurgica per asportare completamente la malattia".

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Una sala operatoria. La chirurgia robotica è sempre più importante nella cura del cancro al rene

Si arriva poi al tumore del rene avanzato, un "tumore metastatico, già diffuso in organi vicini o a distanza. Le sedi più frequenti di metastasi sono polmone, ossa, fegato, surrene, che è una piccola ghiandola localizzata sopra il rene, e il rene controlaterale. La terapia chirurgica del tumore localizzato è una terapia che si basa fondamentalmente su un cardine principale, quello che è la conservazione del rene, indicata fino a tumori di 7 cm, quindi le dimensioni sono importanti".

Per l'esperto, la campagna 'Fianco a fianco' promossa da Msd "rappresenta un'iniziativa fondamentale per ampliare le conoscenze dell'opinione pubblica su questa patologia, perché è dimostrato che un paziente consapevole è un paziente che riceverà le terapie migliori".