
Il professor Torello Lotti, dermatologo
In base al report del National institutes of Health (Nih), agenzia del dipartimento americano della salute, uno dei centri internazionali di ricerca medica più importanti, l’Italia e gli Usa sono i paesi leader al mondo nello studio delle conseguenze dell’infezione da Covid sulla salute.
E sempre secondo il Nih – che ha analizzato 1.448 pubblicazioni accreditate – è italiano il medico autore della più vasta produzione scientifica al mondo sulla relazione tra Covid e dermatologia: si tratta del dermatologo toscano Torello Lotti, professore ordinario all’Università Guglielmo Marconi di Roma, rettore dell’Unitelematica Leonardo da Vinci di Zug, in Svizzera, e direttore dell’Istituto di Scienze dermatologiche rigenerative di Firenze; mentre il primato di impact factor va a Esther Freeman della Harvard University di Boston, l’istituzione che ha pubblicato in assoluto il maggior numero di studi di rilievo sul Covid.
Professore, quali sono gli studi messi in rilievo dal National institutes of health?
"Abbiamo pubblicato il numero più vasto di studi al mondo sulle problematiche causate dal virus a pelle, capelli e sistema immunitario. Relativamente ai capelli il nostro studio ha identificato una caduta massiccia dei capelli nella loro fase finale (telogen effluvium) nel 39,6% dei casi presi in esame, in un periodo variabile da uno a sei mesi dopo aver contratto l’infezione. Questo a causa della tempesta citochinica scatenata dal virus con significativo rilascio di interleuchine, proteine secrete da cellule del sistema immunitario, responsabili del processo infiammatorio acuto che provoca apoptosi, ovvero morte programmata delle cellule del bulbo pilifero. Solo nel 18% dei casi si è osservata una ricrescita spontanea entro i 3-9 mesi dalla caduta, negli altri è stato necessario utilizzare farmaci immunomodulanti e antinfiammatori".
Tra le pubblicazioni si trova anche una buona notizia riguardo al Papilloma virus...
"Nel nostro studio è stata notata una regressione totale dell’infezione cutanea da Papilloma virus dopo circa tre settimane dall’infezione da Covid. Un fenomeno che è stato battezzato come immunità paradossa a significare che non sempre il coronavirus ha provocato reazioni tali da mettere fuorigioco il sistema immunitario".
Vi siete occupati anche dell’abuso di alcol
"Durante il lockdown e anche nel periodo dell’isolamento post guarigione da Covid è stato notato un significativo incremento di uso e abuso di bevande alcoliche. Il fenomeno, che purtroppo perdura e colpisce anche le giovani generazioni, comporta un aumento delle probabilità di andare incontro a malattie alcol correlate e a fenomeni di dipendenza".
Novità anche sui trattamenti per melanoma
"Due studi del nostro gruppo hanno messo in rilievo le modificazioni da apportare alle linee guida per il trattamento del melanoma insorto prima dello scoppio della pandemia, durante e dopo. In particolare i nostri studi hanno portato a consigliare di ridurre le immunoterapie adiuvanti di 12 settimane dopo le infezioni Covid e la priorità dell’uso di anticorpi monoclonali nei pazienti positivi per mutazioni nel gene Braf".
Vitamina D e raggi ultravioletti sono nemici del virus?
"In un nostro lavoro si evidenzia che i soggetti trattati anche solo qualche minuto al giorno con luce ultravioletta associata ad assunzione di vitamina D hanno mostrato una significativa riduzione dei sintomi della patologia virale ma anche una minore capacità di trasmettere l’infezione".
Che ne è stato della medicina estetica con la pandemia?
"Tre pubblicazioni riguardano proprio la medicina estetica e la dermatologia cosmetologica. È stato notato che tutte le terapie dermoestetiche hanno avuto una drastica riduzione, in particolare le terapie di ringiovanimento del volto, con peeling chimici, filler, laser e iniezioni di plasma ricco di piastrine".
Forse la gente pensava a problemi più gravi e la mascherina avrebbe impedito di mostrare i miglioramenti estetici?
Sorride. "La popolazione è rimasta bloccata da una barriera psicologica definita wait and see (aspettare e vedere), tipica di tutte le fasi di instabilità in ogni area del mondo. Non c’è stato un aumento di richiesta di teledermatologia neppure per rimediare a situazioni più critiche, come la massiccia caduta di capelli o la perdita di tono cutaneo".