Dialisi, nuove frontiere: applicata fistola senza operazione, “Soluzione ottimale per la terapia”

Accade all’ospedale di Grosseto. E’ il primo caso del genere per l’Asl Toscana Sud Est. Soddisfazione da parte del personale medico. Che ha messo in comunicazione vena e arteria senza effettuare un intervento chirurgico

Grosseto, 23 gennaio 2025 – Primo caso di applicazione di fistola con tecnica endovascolare nella Asl Toscana Sud Est. È successo a Grosseto dove l'equipe diretta dal dottor Federico Filippi è intervenuta su una persona che dovrà sottoporsi a dialisi. Una soluzione definita ottimale per chi deve sottoporsi a questo tipo di terapie.

Innovazione nel trattamento della dialisi

I professionisti dell'ospedale Misericordia, si spiega in una nota, hanno messo in comunicazione vena e arteria senza effettuare un intervento chirurgico. L'applicazione è avvenuta a livello del polso, pungendo arteria e vena, ma senza effettuare suture, comportando una minore invasività.

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Cos’è la fistola nell’ambito della dialisi

Una fistola è un collegamento che viene eseguito tra vena e arteria nel braccio. Questo consente di avere un flusso di sangue elevato, sufficiente per eseguire una seduta di emodialisi. 

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L'ospedale Misericordia di Grosseto in una immagine di repertorio. Qui è stata applicata, ed è la prima volta nell'Asl Toscana Sud Est, una fistola per la gestione ottimale della dialisi

"È un sistema estremamente innovativo e mini-invasivo per il confezionamento di fistole per dialisi che garantisce al paziente una maggiore longevità dell'accesso dialitico," dichiara Federico Filippi, direttore della Uoc Chirurgia vascolare di Grosseto. "Si tratta di una soluzione ottimale per pazienti estremamente fragili e delicati come quelli affetti da insufficienza renale cronica."

"Ancora una volta all'ospedale di Grosseto si effettuano interventi tipici degli ospedali universitari," dichiara la direttrice sanitaria, Assunta De Luca. "Segno della capacità di fare gioco di squadra da parte di tutti i professionisti. Voglio sottolineare come questo risultato comporti per la persona una migliore gestione delle terapie a cui si dovrà sottoporre, e quindi ad un approccio più umanizzato alle cure."