Sanità territoriale tra Cot, case e ospedali di comunità: ecco il modello Toscana. La mappa delle strutture coinvolte

Trentasei le strutture coinvolte in tutta la regione per accudire persone anziane e con malattie croniche. Il percorso toccherà ciascuno dei dieci ambiti provinciali, a cui si aggiungono l’Empolese e la Versilia

I servizi sanitari per la continuità ospedale-territorio in Toscana (Foto di repertorio)

I servizi sanitari per la continuità ospedale-territorio in Toscana (Foto di repertorio)

Firenze, 12 marzo 2025 – In Toscana si sperimenta la nuova sanità territoriale. Prima del termine fissato per la conclusione e il collaudo di case e ospedali di comunità che affiancheranno le centrali operative territoriali (Cot), regia e vera novità della nuova architettura, prende il via un percorso di sperimentazione dei servizi di prossimità condiviso con i sindacati dei pensionati. Trentasei le strutture coinvolte in tutta la regione, tra Cot, case e ospedali di comunità, un pubblico composto da anziani e malati cronici e ovviamente i professionisti del sistema sanitario. Il percorso toccherà ciascuno dei dieci ambiti provinciali, a cui si aggiungono l’Empolese e la Versilia.

Le strutture coinvolte

Nell’Asl Toscana Sud Est la sperimentazione sarà portata avanti nelle Cot di Poggibonsi, Orbetello e Arezzo, nelle case di comunità di Sinalunga, Castiglion Fiorentino e Castel del Piano e negli Ospedali di comunità di Montalcino, Montevarchi e Grosseto.

Nell’Asl Toscana Nord Ovest saranno coinvolte le Cot di Carrara, Lucca, Pisa, Livorno e Viareggio, le case di comunità di Montignoso, Terricciola, Viareggio (Tarabacci), le case della salute di Piazza al Serchio, Aulla, Doronatico e gli ospedali di comunità di Lucca (Campo di Marte), Volterra, Viareggio (Casa di cura Barabantini) e Cecina.

Nell’Asl Toscana Centro invece saranno coinvolte le COT di Borgo San Lorenzo, Empoli, Prato e Montecatini. La Casa di comunità a Firenze (Le Piagge), di San Miniato, di Vaiano e Quarrata e gli ospedali di comunità di Prat (Misericordia e Dolce), di Pistoia (Ceppo), di Firenze (Camerata), San Miniato.

Formazione dei volontari, l’incontro a Siena

A Siena oggi si è svolta una delle tre tappe, quella per l'Asl Sud Est, del percorso di formazione dei volontari dei sindacati dei pensionati: era presente anche l’assessore al diritto alla salute della Toscana, Simone Bezzini. Il 21 febbraio un altro incontro c'era stato a Prato (per l'Asl Toscana Centro) e il 19 marzo toccherà a Pisa per l’Asl Nord Ovest. Nella prima parte dell’incontro, dove si è registrata una grande partecipazione, sono stati presentati i pilastri del nuovo modello di assistenza territoriale - il funzionamento delle case, ospedali di comunità e centrali operative territoriali - portando all’attenzione della platea esempi concreti ed esperienze per far comprendere al meglio quali sono i bisogni che possono essere soddisfatti da questi nuovi servizi. Attenzione è stata data ai servi digitali offerti dalla Regione, sia quelli già attivi sia quelli che entreranno in funzione con l’avvio della piattaforma nazionale di telemedicina che partirà dalla seconda metà di luglio.

“Una mattinata importante e certamente costruttiva un'occasione decisiva nel percorso di rafforzamento della sanità pubblica – commentano le organizzazioni sindacali dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp – . Il territorio è un presidio fondamentale per essere più vicini alle persone e rispondere ai loro bisogni di salute attraverso una sanità che sia anche gentile e amica, con particolare attenzione ai più fragili. Le sperimentazioni avviate – proseguono – dovranno servire anche a evidenziare le aree di intervento per ridurre le difficoltà e le distanze nell'utilizzo degli strumenti digitali e fare in modo che la tecnologia sia davvero uno strumento di semplificazione e non un ulteriore fattore di disuguaglianza”.

Obiettivo: “Accelerare sui servizi di prossimità”

“Vogliamo accelerare sui servizi di prossimità che caratterizzeranno la nuova assistenza sanitaria diffusa sul territorio – commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani – Siamo in grado di farlo e la collaborazione con il sindacato dei pensionati sarà un’occasione utile anche a testare ed aggiustare eventualmente in corso d’opera il nuovo modello di servizi che stiamo costruendo”.

“Case di comunità, ospedali di comunità e Cot diventano veri laboratori di partecipazione – evidenzia l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini – : laboratori in cui i dirigenti delle aziende e i professionisti, assieme ai sindacati dei pensionati e ai comitati di partecipazione, lavoreranno per monitorare l’impatto concreto della riforma, con gli occhi dei pazienti, e per migliorare e correggere eventualmente, se necessario, questi modelli. Un lavoro che sarà fatto sul campo, prendendo per mano coloro che hanno bisogno di una relazione ripetuta con il sistema sanitario, e che servirà a trasmettere la direzione che abbiamo intrapreso”. A giugno si tireranno le prime somme.

“Proprio dai sindacati dei pensionati, che ringrazio e con cui siamo in sintonia sul fronte della difesa della sanità pubblica universalistica – commenta ancora l’assessore – è arrivato lo stimolo a costruire nuovi modelli di assistenza territoriale partendo dalla prospettiva di chi ha bisogno di questi servizi. Il confronto va avanti da mesi”.