Sarzana, 30 gennaio 2021 - Sale dall’estremo levante della Liguria il primo segnale di rinascita legato al ritorno in ’giallo’ della Regione. Una classificazione che da lunedì consentirà, pur nella permanenza di misure per il contenimento del contagio da Sars-Cov2, di offrire eventi culturali in presenza. La città di Sarzana, con una scelta improntata all’ottimismo, si era preparata e potrà inaugurare forse già martedì 2 febbraio la mostra dedicata a Banksy, con pochi giorni di slittamento forzato rispetto alla data del 30 gennaio annunciata un mese fa.
Nei giorni scorsi le opere sono arrivate alla Firmafede i cui spazi museali sono stati sistemati per l’occasione, ristuccati e tinteggiati in grigio fumo. La rassegna, curata da Stefano Antonelli e Gianluca Marziani e promossa da MetaMorfosi di Roma con il sostegno di Comune di Sarzana e Regione Liguria, ospiterà una ventina tra le più note serigrafie originali su carta del celeberrimo writer, la cui identità resta ignota e le cui opere rappresentano una delle più efficaci modalità di contaminazione tra la cronaca contemporanea e il linguaggio artistico. La location – la fortezza medicea di fine ’400 – costituirà un valore aggiunto per l’esposizione, nel contrasto tra la modernità della street art impegnata di Banksy, tesa a veicolare messaggi di pace e dal contenuto etico, e l’imponenza dell’architettura militare fiorentina dell’edificio.
Secondo quanto anticipato a fine dicembre da Pietro Folena, presidente di MetaMorfosi, l’evento sarzanese ospiterà anche ’Love is in the Air’ (conosciuto come ’Flower thrower’), riproduzione dello stencil apparso nel 2003 a Gerusalemme sul muro che separa israeliani e palestinesi.
Banksy, come noto, lavora così: incursioni in varie città del mondo dove, scelto un muro, esegue, con la tecnica dello stencil, iconici graffiti di critica politica e sociale. In mostra alla Firmafede anche ’Girl with balloon’, la bimba con la mano tesa verso il palloncino rosso a forma di cuore portato via dal vento.
Il soggetto ha origine da una serie di graffiti iniziata da Bansky nel 2002 sulle scale del Waterloo Bridge a Londra. In diverse varianti è stato utilizzato dall’artista a supporto di campagne sociali, come nel 2005 sulla barriera della Cisgiordania. Impossibile non ricordare, per rendere un’idea del sentiment di questo writer, quello che accadde nel 2018: una rivistazione della ’Girl with balloon’ fu battuta all’asta da Sotheby’s per un milione di sterline; appena aggiudicata, la tela venne triturata da un dispositivo che l’artista aveva celato nella cornice.
Chi è Banksy? La verà identità è ignota – Wikipedia lo accredita come nato a Bristol nel 1974 – e per questo i sarzanesi faranno bene a tenere gli occhi aperti. Forte del suo anonimato, l’artista conosciuto come Banksy potrebbe anche decidere di fare una visita alla mostra (della quale, hanno detto gli organizzatori, è a conoscenza pur non essendo coinvolto). O, chissà, potrebbe utilizzare un angolo delle ciclopiche mura della Firmafede per uno dei suo graffiti.
L’esposizione resterà aperta fino al 6 giugno. La mostra costa al Comune 36.600 euro; gli organizzatori hanno diritto a una percentuale del 50 per cento sulla bigliettazione e del 60 per cento sulla vendita dei cataloghi. A carico del Comune i costi per i servizi logistici (26mila euro) e per i materiali promozionali (19mila euro) per un importo complessivo di circa 81.600 euro già coperto a bilancio. Una cifra importante ma l’evento appare importantissimo, un volano capace di rilanciare il marchio culturale ’Sarzana’, ossigeno per i al tessuto economico cittadino messo a dura prova da un anno di emergenza pandemica.