Sarzana, 4 marzo 2020 - Quando lo spettacolo di Luigi Pirandello debuttò nel 1921, al Teatro Valle di Roma, la platea contestò la pièce al grido: “Manicomio! Manicomio!”. Il pubblico si trovò di fronte a qualcosa di completamente inedito, un assalto alla forma del teatro borghese, una non-storia in cui a essere messi sotto indagine non erano solo il meccanismo teatrale e la creazione artistica, ma lo stesso rapporto tra realtà e finzione. Nel tempo, però, i 'Sei Personaggi in cerca d'autore' sono passati da essere una pietra di scandalo a testo 'classico', da matinée per le scuole, un pezzo da museo della letteratura italiana.
Si alza il sipario del Teatro Impavidi con un capolavoro del teatro italiano e con uno degli autori che meglio ha saputo indagare il nostro rapporto tra vita e arte, reale e virtuale. Mercoledì 4 marzo alle 21, per la prima volta nella location sarzanese, sarà il regista e attore Michele Sinisi con la sua originalissima visione dei 'Sei personaggi', tra incursioni meta teatrali, prove aperte e nuovi ospiti ogni sera. E prima dello spettacolo, alle 20, si terrà un incontro con il pubblico di introduzione e avvicinamento allo spettacolo a cura della rivista di approfondimento 'Stratagemmi – Prospettive Teatrali' coordinato dalle studiose Maddalena Giovannelli e Francesca Serrazanetti. (a cui seguirà un aperitivo per tutto il pubblico). Un lavoro, con in scena Stefano Braschi, Marco Cacciola, Gianni D’addario, Giulia Eugeni, Marisa Grimaldo, Stefania Medri, Giuditta Mingucci, Donato Paternoster, Michele Sinisi, Adele Tirante, che offre alla gente l’occasione per confrontarsi con la grande domanda: che cosa rimane dell’arte nell’epoca della sua riproducibilità digitale? Uno spettacolo matrioska, se così si può dire, in cui il piano meta-teatrale già presente nel testo viene portato all’estremo generando un cortocircuito dove attori, personaggi e pubblico convivono e si mescolano in un happening unico e irripetibile ogni sera.
“Mettere in scena questo testo oggi – spiega Sinisi - significa muoversi in una mediasfera dove il confine tra vita privata, storytelling, informazione e manipolazione è sempre più labile. Senza contare che lo stesso concetto di 'io' è profondamente mutato, moltiplicandosi e sfaccettandosi su tutti i nostri device e account social, in un’oscillazione continua tra realtà e rappresentazione. A quasi cento anni di distanza, 'Sei personaggi in cerca d’autore' è ancora l’opera che meglio indaga il nostro rapporto tra vita e arte, reale e virtuale. Tra incursioni meta teatrali, prove aperte e nuovi ospiti ogni sera”.
Marco Magi