REDAZIONE SARZANA

"Fogne colabrodo, Cinque Terre a rischio". La denuncia della Comunità Marinara

"Condutture antiquate e impianti di depurazione mai realizzati: le acque dei borghi sono malate"

La spiaggia di Monterosso (foto d’archivio)

Rio Maggiore (La Spezia), 16 luglio 2021 - Fognature colabrodo, impianti di depurazione al palo. Risultato? Ordinanze di divieto di balneazione che, ormai troppo spesso, vengono vergate dai sindaci delle Cinque terre per far fronte alle fuoriuscite di liquami nelle acque antistanti i borghi. Una situazione che arriva di nuovo nel mirino della Comunità marinara delle Cinque terre, che torna a sollecitare le istituzioni affinché realizzino interventi per eliminare una volta per tutte le criticità. "L’odore si sente e tante cose si vedono; il pessimo funzionamento delle fognature e ancor più lo smaltimento dei liquami nel mare davanti casa, è oggi percepito come fatto grave: la sensibilità ambientale delle persone è cresciuta e non sarà facile per chi ne ha la responsabilità tirare ancora a campare - è l’affondo dell’associazione guidata da Roberto Benvenuto - Le condotte fognarie sono in gran parte vetuste, in alcuni tratti paragonabili a colabrodi, i corsi d’acqua devono essere intubati per evitare i divieti di balneazione nelle marine, gli impianti di depurazione nelle Cinque Terre non ci sono e non sono stati mai neppure pensati".  

Una disamina dura, dove la comunità marinara non manca di fare l’elenco delle cose che non vanno. "A Riomaggiore si pensa bene di cominciare dai cittadini, dove personale incaricato censisce gli scarichi, verifica gli allacciamenti dei servizi igienici con sopralluoghi e coloranti, localizza gli allacci, fa separare dai cittadini le acqua bianche dalle nere. A Monterosso la separazione delle acque bianche dai reflui neri fu a suo tempo intrapresa ma non se ne sa più nulla, in compenso si è recentemente costruito un impianto di trattamento, un grigliatore, che non è un depuratore, e che spesso è in panne. E a Corniglia la tubazione rotta fa bella mostra di sé con una cascatella di liquami, pochi centimetri sopra il pelo dell’acqua del mare. Infine a Manarola le emissioni odorose dall’impianto di trattamento alla marina allietano turisti e paesani". Una situazione dove nel mirino della Comunità marinara finiscono anche il gestore Acam e l’Ambito territoriale:  

«Metterà mano al portafoglio e farà investimenti nei cinque paesi per mappare tutte le perdite, adeguare e riparare le condotte, posare tratti di tubazione eventualmente mancanti, sistemare e garantire la funzionalità delle reti separate bianche e nere? Oppure si limiterà a verificare gli scarichi dei cittadini? Chi va per mare, per lavoro o per diletto, conosce la situazione della nostra Area marina. L’Ato pare abbia incaricato di uno studio di larga massima Acam. Logica vuole che se non ci sono i progetti, non ci sono neppure i finanziamenti, e anche su questo noi – specifica l’associazione – abbiamo chiesto più volte, da anni, notizie, spiegazioni, chiarimenti, precisazioni: nessun riscontro, non ci dicono niente". Dalla Cm5t anche un nuovo affondo sul tunnel ciclopedonale che unirà Monterosso e Levanto, per il quale il Parco ha ottenuto tre milioni di euro dal ministero della Transizione energetica. "Pare che forse dentro il tunnel ci passerà un tubo che porterà le fognature della sola Monterosso a Levanto. C’è capire se quell’impianto potrà essere adeguatamente potenziato per le nuove portate".  

Matteo Marcello