Un Natale colorato e illuminato ma da prodotti non sicuri e dalla provenienza per nulla tracciata e senza le indicazioni del corretto utilizzo riportate sulle confezioni e le etichette. Il blitz della compagnia di Sarzana della Guardia di finanza, eseguito nell’ambito dell’operazione coordinata dal comando provinciale delle Fiamme gialle, ha portato al maxi sequestro di ben 15 mila 860 oggetti tipici per l’addobbo delle case, giardini e vetrine in questo periodo in vendita in diverse attività commerciali che da giorni avevano posto sugli scaffali i richiestissimi articoli natalizi però risultati privi dei necessari requisiti di conformità e di sicurezza oltre che delle indicazioni di provenienza violando dunque il "Codice del consumo". Con l’avvicinarsi delle festività natalizie i finanzieri hanno intensificato il controllo nei grandi punti vendita del territorio della Val di Magra e Sarzana proprio per reprimere il diffuso fenomeno della contraffazione e dell’inosservanza delle norme sulla sicurezza dei prodotti nel rispetto sia dell’ignaro consumatore che degli esercizi regolari che si attengono scrupolosamente alle regole. In particolare l’attenzione dei finanzieri della compagnia di Sarzana si è focalizzata sulle decorazioni e gli addobbi natalizi in vendita che sono risultati sprovvisti delle informazioni minime previste dalla legge perchè requisito essenziali nell’identificare la composizione del prodotto, le caratteristiche e le avvertenze per l’utilizzo. Tutti elementi che devono essere rigorosamente riportate scritti nella lingua italiana e in maniera ben visibile sulle confezioni e sulle singole etichette.
L’indicazione di queste informazioni è obbligatorio per consentire la libera vendita ma nel controllo effettuato in diversi esercizi commerciali i prodotti sono risultati sprovvisti della "patente" di regolarità. I finanzieri hanno dunque provveduto all’immediato sequestro dei prodotti dal valore complessivo di almeno 20 mila euro. I titolari degli esercizi commerciali sono quindi stati segnalati alla Camere di commercio per la contestazione della sanzione amministrativa che può variare da un importo minimo di 516 euro ad un massimo di 25 mila 823.
Massimo Merluzzi