
Tratteggiata in rosso, la zona interessata dal tracciato della nuova bretella
Si torna a parlare del progetto Anas del nuovo sottopasso di San Genisio e delle sue connessioni con la statale Aurelia, un’importante opera pubblica del valore di poco più di cinquee milioni di euro, che riorganizzerà la viabilità della piana arcolana e restituirà sicurezza agli abitanti che convivono con il via vai dei mezzi pesanti. La discussione era attesa ieri sera in consiglio comunale e oggi se ne conoscerà l’esito.
Un grande passo per una problematica importante quella del passaggio dei camion in mezzo alle case e che dovrebbe risolvere tutti i disagi delle imprese industriali e dei residenti nella zona, oggi estremamente limitati negli accessi all’area per le dimensioni ristrette e il rischioso accesso sulla statale dall’attuale sottopasso ferroviario. Una richiesta che si è ripetuta nel tempo – se ne parla da decenni – ricompresa anche nel precedente piano regolatore del 1992, di cui si è trattato nelle varie legislature, e espressa anche nei documenti elaborati dall’unione industriali spezzina, condivisa dai principali comuni, compreso quello di Arcola che sta operando con un significativo intervento di riqualificazione e asfaltatura dell’intero viale XXV aprile, su cui si inserisce parte del tracciato.
Il progetto, affidato a Exa Enginering, sostanzialmente prevede la realizzazione di una nuova bretella alternativa a quella esistente e di supporto ad essa, che collega via Giovato con via Aurelia, attraversando via Pentema e il tratto ferroviario, e che supererebbe l’incrocio a T, definito tra i più pericolosi del territorio. Dove la tratta raggiungerà la via Aurelia creando un’intersezione con essa, è prevista la realizzazione di una nuova rotatoria con un raggio di 1625 cm e tre entrate/uscite. E’ previsto un impianto di sollevamento delle acque, mentre il canale che corre lungo la via Aurelia verrà deviato a monte per evitare interferenze con il nuovo sottopasso. Tra tutte le alternative studiate è emersa come la più fattibile proprio quella prevista da Anas: non è possibile infatti allargare l’assetto viario esistente perché ci sono case, e si comprometterebbero gli accessi alle residenze. La soluzione migliore quindi individuata da Anas sarebbe la realizzazione di un sottopasso differente da quello attuale, della sezione di una strada extraurbana, con corsie di 3,50 metri, e un marciapiede di 1,50,e che andrà a caricarsi della maggior parte del traffico esistente, realizzato con la tecnica della spinta oleodinamica, il metodo frequentemente utilizzato nel caso di sottopassi ferroviari.
Il progetto comunque è più ampio e sul territorio arcolano ne comprende una parte importante, infatti dovrebbe poi proseguire allungandosi fino allo snodo di Fornola e riguardare anche gli adeguamenti0 funzionali dell’arteria, ma è un ulteriore passo avanti che dovrà essere condiviso dal ministero delle Infrastrutture. Il parere comunale a questo punto diventa determinante. Per molti però non fila proprio tutto liscio: c’è da considerare e, non è cosa di poco conto, che nel Piano di Bacino del Fiume Magra, l’area oggetto dell’intervento è interessata da pericolosità idraulica con fascia di riassetto fluviale e aree inondabili, e in particolare ricade in quello che si definisce ambito PI4A, delle aree a pericolosità idraulica molto elevata. Inoltre il dislivello che si andrebbe a creare sarebbe di molti metri, e qualcuno teme per il problema idraulico.
"Dopo anni di pianificazione, anche a seguito delle richieste del territorio, oggi questo intervento è inserito nel contratto di programma di Anas, anche grazie all’impegno di Regione e Governo – ricorda l’assessore regionale alle Infrastrutture Giacomo Raul Giampedrone –. Adesso l’amministrazione comunale deve decidere se intende realizzarlo o meno e dare le indicazioni per la prosecuzione del progetto al soggetto attuatore. Si tratterebbe di realizzare un bypass sulla statale che si collega a via XXV Aprile per sgravare il centro cittadino dal traffico pesante diretto verso la zona industriale, con un investimento di quasi 5 milioni di euro, con l’eliminazione dell’attuale svincolo pericoloso di San Genisio. Per procedere, è fondamentale la condivisione del territorio".
Cristina Guala