ANNA PUCCI
Cronaca

Cacciamine per la Marina militare. Firmato il contratto da 1,6 miliardi con Intermarine e Leonardo spa

Le cinque nuove unità navali saranno realizzate a Sarzana. Prende corpo il programma già annunciato

Cacciamine per la Marina militare. Firmato il contratto da 1,6 miliardi con Intermarine e Leonardo spa

Le cinque nuove unità navali saranno realizzate a Sarzana. Prende corpo il programma già annunciato

Intermarine e Leonardo, riunite in raggruppamento temporaneo di imprese, hanno sottoscritto ieri con Navarm, la Direzione degli armamenti navali del segretariato generale della difesa e direzione nazionale degli armamenti, l’atteso contratto da 1,6 miliardi di euro per la realizzazione di cinque unità navali per la ricerca e la bonifica delle mine e relativo supporto logistico integrato. Si tratta dei Cng/C ossia i cacciamine di nuova generazione versione ’costieri’. Il contratto firmato prevede anche un’opzione del valore di un ulteriore miliardo di euro per il completamento del programma di rinnovo di questa tipologia di mezzi della Marina italiana. Lo ha comunicato la stessa Intermarine con una nota.

Le cinque unità navali saranno prodotte nei cantieri di Sarzana "con rilevanti ricadute occupazionali che vedranno un aumento significativo dell’organico. L’intero sistema di combattimento, composto dal sistema di comando e controllo Sadoc 4 cyber-resilient, da sensori radar ed elettro-ottici, da un nuovo sonar a banda larga con capacità di scoperta e classifica mine e da un sistema integrato multi-banda di comunicazioni e data link per assicurare interoperabilità, sarà prodotto e fornito da Leonardo". I cacciamine costieri – si sottolinea –, con una lunghezza di circa 63 metri e un dislocamento di circa 1.300 tonnellate, saranno in grado di assolvere un ampio spettro di missioni, tra cui "la bonifica di aree minate e le operazioni di seabed surveillance per il controllo e protezione delle infrastrutture critiche subacquee (come condotti oil & gas e reti marittime di dati) e la tutela dei beni culturali e dell’ambiente marino".

Si tratta della prima concretizzazione di un percorso annunciato già da alcuni anni, in virtù del quale Intermarine – società del gruppo Immsi controllato dalla famiglia Colaninno (nella foto Roberto Colaninno) – ha da imesi avviato l’ampliamento dei cantieri sulle sponde del Magra. Il programma completo, a suo tempo annunciato, prevede la costruzione di 12 Cng, ossia cacciamine di nuova generazione, in due versioni: la ’Costiera’, appunto, con lunghezza di 60 metri, e la ’D’altura’ con lunghezza di circa 80 metri.

Per quanto riguarda la tranche base da 1,6 miliardi formalizzata ieri, in termini di valore della commissione la quota di Intermarine ammonta a 1,165 miliardi di euro, corrispondente a circa il 73 per cento, e quella di Leonardo a 430 milioni di euro, pari al restante 27 per cento. Una ripartizione analoga – spiega la nota – vale anche per le tranches opzionali. Intermarine ha il ruolo di mandataria, sarà la design authority delle Unità navali e fornirà il sistema di piattaforma; Leonardo ha il ruolo di mandante, design autority e fornitore del sistema di combattimento.

Il contratto, conferma Intermarine, "è il risultato di un percorso caratterizzato da importanti investimenti in attività di ricerca e sviluppo su nuovi materiali e su tecnologie di produzione innovative e all’avanguardia. In particolare, fa seguito a una intensa attività di studi preliminari condotta a fronte del contratto sottoscritto nel 2021 tra Intermarine e Navarm, incentrato sugli studi di riduzione del rischio e definizione del progetto di Unità Cng". Ancora, il programma risponde "all’esigenza di rinnovamento della componente nazionale di contromisure mine in un momento storico caratterizzato da crescenti tensioni internazionali e dalle crescenti minacce nella dimensione marittima, sopra e sotto la superficie, come testimoniano i conflitti in corso nelle aree di interesse strategico nazionale (Mar Mediterraneo, Mar Nero, Mar Rosso, Golfo Persico e Mar Baltico)".

I lavori di ampliamento dei cantieri sul Magra consentiranno la realizzazione di un nuovo bacino di alaggio lungo 89 metri, largo 20 e profondo 10,4, la sistemazione di alcuni capannoni, la sopraelevazione del muro di contenimento lungo il fiume (da 1,2 a 2,5 metri), la realizzazione di un nuovo fabbricato di 100 metri per 64, alto 27, e altre opere.