REDAZIONE SARZANA

Cacciatore assolto per gli uccelli da richiamo

Li custodiva in gabbia in periodo di chiusura dell’attività venatoria ed era stato denunciato dai carabinieri forestali dopo un sopralluogo

Il cacciatore rischiava l’arresto fino a un anno e una pesante sanzione ma gli avvocati hanno dimostrato la sua attenzione e cura nei riguardi dei volatili che, seppur tenuti in gabbia, erano curati e in buone condizioni. Così l’accusa di maltrattamento è caduta e l’iscritto della Federcaccia è stato assoluto dal giudice Gianfranco Petralia del Tribunale della Spezia.

La vicenda era iniziata a maggio di un anno fa quando i carabinieri del corpo forestale avevano effettuato un controllo a casa di un cacciatore residente a Castelnuovo Magra. In una cantina i militari avevano trovato 9 uccelli da richiamo, in un periodo di chiusura dell’attività venatoria, tenuti dentro alle gabbiette della dimensione di 25 centimetri per 30 di larghezza. Una misura che secondo una disposizione fornita da Ispra, l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, sarebbe stata insufficiente per consentire ai tordi e merli i voli brevi. I richiami erano così stati sequestrati, anche se lasciati in consegna al proprietario, per il quale però era scattata la denuncia. In base all’articolo 727 del codice penale il cacciatore rischiava l’arresto fino a un anno e una ammenda da mille a 10 mila euro.

Il castelnovese si è affidato alla difesa dei legali Elisabetta Ambrosini e Martina Tonelli del foro della Spezia che hanno portato a supporto della buona fede del cacciatore le disposizioni previste dalla normativa regionale in materia di custodia dei richiami vivi. Secondo quanto stabilito dall’ente infatti le gabbie della dimensione riscontrata possono essere ammesse, in qualsiasi stagione quindi anche fuori dal periodo di apertura della caccia, purchè gli animali vengano tenuti in buono stato. Ovvero le gabbiette siano mantenute pulite e custodite in un ambiente coperto e protetto dalle condizioni climatiche e gli uccelli non presentino segni evidenti di malnutrizione e altre sofferenze. Criticità che non sono state evidenziate dagli operatori che hanno effettuato il controllo e neppure dal veterinario incaricato della verifica.

Gli avvocati hanno inoltre evidenziato la presenza nella stanza di un condizionatore elettrico proprio per graduare la temperatura a seconda del clima. Il giudice del Tribunale spezzino ha quindi assolto il cacciatore perchè il fatto non sussiste.

Massimo Merluzzi