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Il preside Cardinale: "Doveroso ricordare tutte le vittime delle guerre e della crudeltà dell’uomo ma anche evitare strumentalizzazioni"
"È doveroso ricordare tutte le vittime delle guerre e della crudeltà dell’uomo ma anche evitare che ne vengano fatte strumentalizzazioni. Equiparare la Giorno della Memoria e il Giorno del Ricordo è il torto peggiore che si possa fare alle vittime e alla storia". Generoso Cardinale, dirigente dell’istituto superiore Parentucelli Arzelà, interviene dopo lo ’scivolone’ del Comune di Sarzana che nel manifesto dedicato alle iniziative del Giorno del Ricordo ha utilizzato la foto dell’ingresso del campo di concentramento nazista di Auschwitz-Birkenau. L’errore è già stato sottolineato dall’Aned, l’associazione dei deportati nei campi di sterminio, come "fuorviante distorsione storica", e da Anpi Sarzana, che l’ha ritenuto un tentativo di revisionismo "per alimentare una versione distorta dei fatti e della storia". Il preside interviene poiché l’iniziativa oggetto del manifesto è lo spettacolo “Quell’enorme lapide bianca” di Luca Violini, in programma domani alle 10 al Teatro degli Impavidi, con introduzione della sindaca Cristina Ponzanelli, al quale parteciperanno gli studenti della scuola media Poggi-Carducci e dello stesso Parentucelli Arzelà.
"Il 20 gennaio del 1942 a Wannsee, nelle vicinanze di Berlino – spiega Cardinale –, si riuniscono 15 funzionari di alto rango del Terzo Reich. Di quell’incontro ci resta il verbale contenente il protocollo di eliminazione fisica degli ebrei d’Europa, la cosiddetta soluzione finale. In essa sono contenute in maniera dettagliata le modalità di sterminio, decise a tavolino. È il primo caso di eliminazione pianificata di un popolo e, a oggi, l’unico per dimensioni. Furono assassinati oltre sei milioni di ebrei. Non esistono altri esempi quantitativamente e strutturalmente nella loro attuazione paragonabili. Fu difficile da subito, eccezion fatta per i tribunali di Norimberga, ricostruire quanto accadde e farlo diventare parte della storia europea. Si voleva rimuovere l’orrore e non solo. Oggi c’è una Giorno della Memoria che ha l’importante e difficile compito di proteggere i fatti e non farli inquinare o negare". Non rende giustizia alle vittime della storia, di ogni parte, "confondere le situazioni e le vicende, creare strumentali paragoni e parallelismi che spesso sono il malcelato tentativo di strumentalizzazione priva della necessaria competenza e conoscenza storica".
Secondo Cardinale, "le vicende istriane, dalmate e friulane e del confine nord est dell’Italia hanno una storia di tensione etnica lunghissima e complicata, che si lega a innumerevoli vicende di un confine tormentato, vicende indagate magistralmente da diversi storici consapevoli della delicatezza dell’argomento. Le vicende terribili e cruente che videro un apice nella crudeltà delle foibe, episodio oggi commemorato ogni anno con il Giorno del Ricordo, accadute nell’autunno del 1943 e alla fine del secondo conflitto mondiale, hanno una loro storia che deve essere pensata in quello che è. La scuola considera inaccettabile mettere sullo stesso piano questi eventi, confonderli, come se si trattasse di una banale tenzone sportiva".
Conclude il dirigente: "È doveroso ricordare tutte le vittime delle guerre e della crudeltà dell’uomo ma anche evitare che ne vengano fatte strumentalizzazioni. Equiparare la Giorno della Memoria e il Giorno del Ricordo è il torto peggiore che si possa fare alle vittime e alla storia. L’immagine in cui si leggono i nomi dei relatori dell’incontro per il Giorno del Ricordo al Teatro Impavidi e, sullo sfondo, la foto dell’ingresso di Birkenau è indecente per il messaggio che si vuole far passare: Birkenau e l’olocausto come le foibe. Ci auguriamo che questo sbaglio sia frutto di una ’svista’ superficiale seppur grave. Ai ragazzi abbiamo il dovere di raccontare i fatti storici per quello che sono. A tutti noi il dovere di ricordarci che la tragedia della morte non si deve mai strumentalizzare. La nostra adesione all’iniziativa, lodevole, promossa dal Comune rimane confermata (così come quella per la Giorno della Memoria) ma è doveroso da parte nostra sottolineare le incongruenze manifeste. Ci auguriamo che lo spiacevole equivoco venga al più presto recuperato".
Anna PucciElena Sacchelli