Sarzana, 7 gennaio 2025 – La proprietaria della cagnolina è stata veloce a strapparle dalla bocca quel sacchetto di nylon che evidentemente aveva un aroma irresistibile. Un gesto che ha evitato un grosso guaio all’amico a quattro zampe che ha comunque trascorso un pomeriggio sotto osservazione nella clinica dal veterinario. Ma per fortuna Liù non ha riportato nessuna conseguenza pur avendo sicuramente ingerito una buona dose di hashish masticato mentre stava passeggiando sotto casa. La sostanza era contenuta in un sacchetto nascosto, ma evidentemente neppure neppure troppo, in una rientranza sotto un portico dei palazzi del quartiere cittadino della Trinità. Il panetto di droga è stato poi recuperato dalla donna e consegnato agli agenti del commissariato di polizia di Sarzana prontamente intervenuti.
Per precauzione invece la cagnolina Liù è stata sottoposta alle cure del veterinario che l’ha tenuta in osservazione per scongiurare il pericolo di reazioni provocate dalla sostanza. Un ritrovamento però non certo casuale in una zona da tempo al centro di ripetute segnalazioni. I residenti infatti a più riprese si sono rivolte sia all’amministrazione comunale che alle forze dell’ordine per lamentare la presenza di personaggi decisamente sospetti e di un continuo via vai di persone non soltanto la notte ma anche durante il pomeriggio.
Ci sono sono zone buie tra i palazzi e soprattutto il campetto da calcio intitolato a “Eumene Lodovici“ ormai abbandonato ma ben raggiungibile con le automobili. Insomma zone che rappresentano un invito al rapido mercato dello spaccio come ben conoscono anche le forze dell’ordine che quotidianamente dispongono servizi di controllo. Quel sacchetto di hashish era probabilmente pronto per garantire una serata di fornitura a piccole dosi per i passanti ma la curiosità e il fiuto del cane hanno rovinato la festa. Le segnalazioni del forte disagio e anche della giustificata paura sono tante e si perdono nel tempo ma sono ulteriormente aumentate da quando la vecchia chiesetta sconsacrata della Trinità, per anni sede della cooperativa di guide ambientali del Parco di Montemarcello Magra Vara, è diventata un “albergo“ per senza tetto e ritrovo abituale di persone non proprio tranquillizzanti.
Massimo Merluzzi